Anche il team principal della Ferrari, Mattia Binotto, ha le sue preferenze riguardo a chi dovrebbe vincere questo Mondiale di Formula 1
Dalla corsa al Mondiale di Formula 1, la sua Ferrari è purtroppo uscita molto tempo fa (se mai ci è davvero entrata). Così Mattia Binotto si deve accontentare di assistere da spettatore al duello tra Lewis Hamilton e Max Verstappen che deciderà l’assegnazione del titolo iridato 2021.
Spettatore privilegiato, ma anche molto interessato. Già, perché anche se entrambi sono suoi rivali, il team principal della Rossa sembra avere delle preferenze piuttosto chiare su chi preferirebbe veder trionfare a fine stagione. “Sfida entusiasmante”, l’ha definita ai microfoni di Repubblica. “Con il cuore vorrei Verstappen, faccio il tifo per qualcosa di nuovo. Con la testa dico Hamilton. È un fenomeno. Dovessi scommettere, punterei su di lui”.
L’intenzione, tuttavia, come è ovvio, è che nel campionato che verrà, inserito in questa lotta, ci sia anche il Cavallino rampante. “Non è un mistero, il nostro obiettivo è vincere il Mondiale al più presto”, non si tira indietro il boss. “Puntiamo forte sul 2022, figlio di una rivoluzione regolamentare. L’anno prossimo lottare per il titolo è un obbligo. Stiamo lavorando sodo per questo: non riuscirci significherebbe aver sbagliato tutto. Un fallimento”.
I presupposti per riuscirci, secondo l’ingegnere italo-svizzero, ci sono tutti, dal momento che questa prima metà di annata ha fatto segnare dei miglioramenti piuttosto evidenti nella prestazione sia della vettura, a livello tecnico, che della squadra nel suo insieme.
“Non la considero una stagione da buttare: un 6 d’incoraggiamento”, è il voto che si dà Binotto, “perché siamo a più di mezzo secondo dai più forti, ma non la pesante insufficienza che meritavamo nel 2020. Siamo cresciuti molto. Sul giro secco eravamo a 1.4 secondi, ora siamo a sette decimi. Un pit stop è ottimale se dura meno di tre secondi: l’anno scorso solo il 48% era andato sotto la soglia, in questa stagione l’84. Motore, aerodinamica, strategia, piloti, pit stop, tutto deve crescere, se vuoi vincere il Mondiale, ma mi sento sulla buona strada”.
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