Nelle ore antecedenti al GP dell’Ungheria la Red Bull ha deciso di sostituire la power unit sulla monoposto di Verstappen.
L’obiettivo è la vittoria e la strategia aggressiva lo dimostra. La Red Bull ha deciso non solo di far montare a Verstappen le gomme soft in modo da poter recuperare subito terreno sulla Mercedes, monopolizzatrice della prima fila, ma altresì optato per cambiare PU sulla RB16B dell’olandese.
Dopo l’incidente di Silverstone con Hamilton, il box di Milton Keynes sembrava orientato a conservare il motore di Max, ma alcuni dati emersi in qualifica hanno portato il team a tornare sui suoi passi.
Durante l’ultima sessione la telemetria avrebbe mostrato un valore anomalo. Per questo, malgrado la casa di Sakura avesse dato il via libera per l’utilizzo del propulsore potenzialmente compromesso nell’impatto contro le barriere in Inghilterra dopo il crash con la W12 di Lewis alla curva Copse nel corso del primo giro, Chris Horner e soci, hanno preferito la cautela per poter attaccare senza remore.
Le analisi svolte nel Centro Ricerca nipponico avevano scongiurato una qualsiasi problematica, ma nel turno decisivo per la definizione della griglia di partenza è stato avvertito un affaticamento. Quello che sarebbe costato al #33 la partenza al palo.
Nello specifico alla speed trap Max Max avrebbe raggiunto i 303,8 km/h, ossia un paio di chilometri in meno rispetto al principale contendente al titolo nonostante la scelta di un set-up aerodinamico più scarico rispetto a quello adottato dai rivali.
Per il 23enne si tratta della terza unità motrice sfruttata dall’inizio del mondiale, di conseguenza non dovrà scontare alcuna penalità sullo schieramento, ma mancando parecchi eventi alla fine la tagliola dell’arretramento si avvicina.
Ricordiamo che il figlio d’arte è arrivato a Budapest da leader della generale, tuttavia, a causa dell’incidente avvenuto nelle Midlands il suo vantaggio è diminuito drasticamente.
Chiara Rainis
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