Anche il più giovane dei talenti che stanno emergendo nel Motomondiale ha una sola ambizione: dare battaglia a Valentino Rossi
Avrà anche quarantadue anni ormai suonati. Non vincerà un Gran Premio da quattro stagioni e un titolo mondiale ormai da dodici. Eppure Valentino Rossi rimane indiscutibilmente il punto di riferimento della MotoGP, il personaggio più conosciuto e seguito.
Non solo per i tifosi e gli appassionati, ma anche per i suoi stessi colleghi. Quelli che ha sfidato (e, spesso e volentieri, anche battuto) per diverse generazioni, tanto da arrivare ora a scontrarsi anche con piloti che hanno praticamente la metà della sua età.
Che battere Valentino Rossi, anche questo Valentino Rossi di oggi, rappresenti ancora un obiettivo fondamentale per tutti i giovani che si affacciano al mondo delle due ruote lo conferma Pedro Acosta. Ovvero, il talentino emergente della Moto3 che ha sbalordito l’intero paddock.
A soli diciassette anni, lo spagnolo ha esordito solo in questo campionato nel Motomondiale e, da debuttante assoluto, finora ha conquistato tre vittorie e un secondo posto su quattro gare. Un ruolino di marcia davvero impressionante.
Tanto da conquistarsi l’attenzione anche della stampa, che in questi giorni lo sta tempestando di domande e di interviste, come di solito non capita ai ragazzini che competono nelle classi inferiori. Il quesito forse più interessante che gli è stato posto è quello che riguarda proprio le sue ambizioni per il suo futuro.
E non c’è solo quella di arrivare in alto: “Vincere il Mondiale di MotoGP“, ha naturalmente indicato ai microfoni de La Repubblica. E diciamo che, per come ha cominciato, sembra avere tutte le carte in regola per riuscirci, un domani.
Più complicato sembra realizzare l’altro suo sogno: “Arrivare un giorno a battermi con una leggenda come Valentino Rossi“. Il Dottore si sta ormai avviando alla fine della carriera ed è probabile che avrà ormai appeso il casco al chiodo per il giorno in cui Acosta arriverà al massimo campionato motociclistico.
Ma lui un po’ ci crede ancora: “Spero che Rossi continui a correre per qualche stagione…”, sorride. Del resto, il fenomeno di Tavullia ci ha abituato alle imprese impossibili nel corso degli anni. E forse dobbiamo iniziare ad abituarci anche a quelle di Pedro.
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