Un inizio di stagione davvero tremendo quello di Rossi. 4 punti in 4 gare, ma sul circuito francese può cominciare a vedere la luce in fondo al tunnel
Le Mans è un tracciato importante del calendario MotoGP e lo sa bene Valentino Rossi, che in terra francese, su un circuito storico, vuole tornare a lottare quantomeno per la top-5. Un’impresa ardua, visto quanto mostrato nei primi quattro appuntamenti iridati dal Dottore, ma non così impossibile.
Un inizio di stagione davvero tremendo quello di Vale, con i primi quattro GP sono stati ben al di sotto delle aspettative. Lento in prova, togliendo la prima qualifica in Qatar, in mezzo al gruppo se non nelle retrovie in gara. Solo quattro punti, per una media di un punto a gran premio per Rossi, sono una miseria. Numeri che non fanno ben sperare per questa stagione ma soprattutto per una permanenza in MotoGP anche il prossimo anno.
Ma il declino di Valentino non è iniziato ora. Che qualcosa si sia spezzato nel suo rapporto con la M1 lo si è visto chiaramente la scorsa stagione. Nel secondo appuntamento di Jerez l’ultimo podio, poi uno squillo a Misano, con un quarto posto che aveva dato qualche speranza. Ma effimera, purtroppo.
E i risultati parlano chiaro: una caduta una settimana dopo sul circuito dedicato a Simoncelli, stessa sorte a Barcellona (dove poteva lottare per la vittoria) e a Le Mans, poi i due zeri ad Aragon per via del Covid, a cui hanno fatto seguito l’ennesima caduta a Valencia, prima dei mesti dodicesimi posti finali ancora sul circuito spagnolo e a Portimao.
Una striscia negativa per Rossi che va interrotta, se vuole veramente continuare nella classe regina anche il prossimo anno. E Le Mans sembra l’appuntamento giusto per farlo. Perché i test di Jerez sembrano avergli dato una speranza, seppur minima, di aver trovato, anche se in parte, la soluzione a quei problemi che affliggono la sua Yamaha. Non tanto l’usura dello pneumatico posteriore, quanto maggiore feeling in frenata e un ingresso curva più fluido, proprio come piace a lui.
In terra francese, sul circuito Bugatti, il nove volte iridato poi ha vinto tre volte nella classe regina. Quindi è senza dubbio un tracciato che può portarlo ad una rinascita. Serve una scossa, per ritrovare gli stimoli perduti e tornare a sperare in un 2021 migliore. E un 2022 ancora in sella.
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