Davide Brivio, ex team manager Suzuki, parla delle differenze tra il mondo della Formula 1 e quello della MotoGP.
La classe MotoGP ha perso un tecnico di peso come Davide Brivio, ex team manager Suzuki che da quest’anno è approdato in Formula 1 con il team Alpine. Ma il manager brianzolo non può certo dimenticare il paddock del Motomondiale, un ambiente che ha vissuto per oltre u ventennio. In un’intervista ad Autosport ha parlato delle differenze tra il mondo delle due e quattro ruote. “Forse è una cosa divertente, ma la differenza più grande è la Radio. Sei in costante contatto con il pilota, l’ingegnere di gara gli dice di fare questo, di fare quello, di aspettare un po’, qualunque cosa”.
In classe regina i box possono comunicare con il pilota in maniera unidirezionale e attraverso il cruscotto, ma resta impossibile conoscere le impressioni dei piloti. “In MotoGP, una volta che la corsa inizia il pilota è solo. Ti siedi e guardi la TV, è tutto quello che puoi fare. Qui sei costantemente in contatto. Sei quasi in macchina”, racconta Davide Brivio. Nel suo box può vantare un campione del calibro di Fernando Alonso, l’obiettivo è creare una scuderia solida e ben organizzata come fatto in Suzuki. Ma continua anche la sua fase di adattamento al nuovo sport.
A colpirlo è anche il fattore tecnologico, decisamente più avanzato rispetto al Motomondiale. “Non sono un ingegnere, ma posso davvero apprezzare la tecnologia. È molto interessante e questo è uno dei motivi per cui ho deciso di unirmi, perché non riuscivo a capire tutto dalla televisione o quando vieni come ospite”, ha aggiunto Davide Brivio. “La macchina è più grande, ha molte più parti, molte più informazioni e cose che puoi misurare e, quindi, molte cose che devi analizzare e controllare”.
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