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Motomondiale

MotoGP, Brad Binder tiene alti i colori KTM a Doha

Published by
Luigi Ciamburro

Brad Binder miglior pilota KTM nella seconda gara di Losail. La mescola media all’anteriore si è rivelata azzeccata per il sudafricano.

Brad Binder (foto Instagram)

Nel secondo Gran Premio in Qatar a tenere alti i colori KTM ci pensa Brad Binder, conquistando un ottavo posto a circa 5 secondi dal vincitore. Il sudafricano è riuscito a migliorare di 13,8″ rispetto alla domenica precedente. Nel primo round di Losail tutti i piloti avevano montato gomme soft all’anteriore e al posteriore, ma le RC16 di Oliveira e Binder hanno sofferto non poco con l’anteriore. Da qui la scelta di puntare sulla media anteriore.

Una scelta che ha premiato Binder, considerando che quello di Doha non è un circuito amico per le KTM. “Avevo davvero paura di tornare indietro sul medio anteriore considerando che sono caduto tre volte con esso. Tutti e tre sono stati incidenti che non mi aspettavo, mi hanno semplicemente spazzato via. È stato un po’ frenetico ma non abbiamo avuto una scelta”, ha spiegato Brad Binder al termine della seconda gara. “La soft non era un’opzione, anche in qualifica fare due run e time attack sulla stessa gomma era impossibile perché era già consumata sul lato destro. Era chiaro che anche se la media non ci piaceva avremmo dovuto usarla per arrivare al traguardo”.

La scelta della media anteriore

Il sudafricano ha dovuto adattare il suo stile di guida alle condizioni del tracciato e alla scelta quasi forzata della mescola. “Ho dovuto prestare la massima attenzione nel trasferire da un lato all’altro della gomma. Ho quasi frenato in posizione verticale e andavo dolcemente, non puoi frenare con quell’angolo, quando lo fai, ottieni un blocco sulla parte anteriore che ti dà una sensazione molto negativa”, ha aggiunto l’alfiere KTM.

Merito del suo risultato finale anche l’ottima partenza che gli ha consentito di passare dalla 18° al 10° posto alla fine del primo giro. Ma solo nelle ultime fasi ha potuto davvero lottare con gli altri: “La prima volta che ho cercato di migliorare la mia posizione è accaduto a due giri dalla fine”, ha detto Binder. “Era un po’ come in una gara Moto3 e purtroppo ero il ragazzo che penzolava dalle spalle del gruppo. Ho avuto un momento in cui mi sono unito alla lotta e l’unico momento in cui ho potuto mettermi in gioco è stato l’ultimo giro. Ci ho messo tutto quello che avevo. Sono riuscito a superare Aleix [Espargaro] nella curva 10 e nella curva 12 Jack è andato un po’ largo, quindi sono riuscito a infilarmi anch’io”.

Brad Binder (getty images)
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Luigi Ciamburro
Tags: brad binder

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