Nonostante la vittoria di Lewis Hamilton in Bahrain, il duello tra la sua Mercedes e la Red Bull di Max Verstappen è appena cominciato
È vero, il primo round l’ha vinto Lewis Hamilton. Ma questo metaforico incontro di pugilato, tra colui che detiene da anni la cintura di campione del mondo e il suo giovane sfidante che punta a detronizzarlo, è appena cominciato.
Di altre riprese per prendersi la rivincita, Max Verstappen ne avrà a disposizione ancora ventidue. E c’è da scommettere che l’anglo-caraibico non avrà vita facile. Nessuno più, tra gli addetti ai lavori, si aspetta più un’altra stagione di dominio incontrastato targata Mercedes.
Nemmeno lo stesso Hamilton: “Penso che i tifosi sognassero da tempo una lotta così”, ammette. “Con il passo che ha la Red Bull, potranno stare davanti ancora a lungo. Vanno fortissimo, Max è in perfetta forma, la loro macchina è fantastica, il motore potente. Mancano molte gare alla fine, ben ventidue. Porca miseria, alla fine della stagione avrò i capelli grigi!”.
Gli fa eco il suo team principal Toto Wolff: “Negli ultimi anni la Red Bull non era il miglior team all’inizio della stagione, e spesso in Bahrain erano in difficoltà. Ora hanno la macchina migliore. Sono convinto che sarà molto dura per noi batterli nell’arco di un intero campionato”.
Insomma, nonostante la delusione per il successo sfiorato ma mancato, Verstappen ha molte ragioni per sorridere al termine del Gran Premio inaugurale in Bahrain. “Ovviamente volevamo vedere una vittoria”, ammette il suo connazionale ed ex pilota Red Bull, Robert Doornbos, ai microfoni di Ziggo Sport. “Ma guardate la situazione: Verstappen ha avuto problemi al differenziale e comunque è riuscito a portare a casa un grande risultato: il secondo posto”.
Anche il boss dei Bibitari, Christian Horner, guarda al lato positivo: “Ci sono stati dei cambiamenti regolamentari nel corso dell’inverno che apparentemente hanno compattato le squadre di vertice”, spiega. “Si può dire che i più grandi vincitori questo weekend siano stati i tifosi. La lotta è stata dura ma corretta e il fatto che siamo riusciti a spingere così tanto la Mercedes è un buon segno per il campionato del mondo. Toto ha avuto la vita fin troppo facile negli ultimi sette anni: era ora che qualcuno lo sfidasse”.
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