Un altro illustre figlio d’arte tedesco, Nico Rosberg, avverte il suo più giovane collega Mick Schumacher delle difficoltà che incontrerà
Mick Schumacher ce l’ha fatta a seguire le orme del suo leggendario padre Michael e a raggiungere la Formula 1, dopo tanti anni di apprendistato nelle categorie inferiori dell’automobilismo. Ma la parte più difficile della sua carriera, per lui, comincia ora.
Questo è l’avvertimento che gli ha lanciato Nico Rosberg, a sua volta ex pilota di Formula 1, ma che con Schumino condivide un aspetto ancora più peculiare della sua carriera: anche lui è figlio d’arte. Suo padre Keke Rosberg, infatti, fu campione del mondo nel 1982.
Per questo Rosberg Junior ne sa qualcosa delle difficoltà che gli eredi di nomi illustri incontrano quando si affacciano al massimo campionato a quattro ruote. “Non è facile essere il ‘figlio di’”, ha affermato Nico ai microfoni di Sport1. “E per Mick è dieci volte più difficile, perché l’era di Michael non risale a così tanto tempo fa e lui ha avuto moltissimo successo”.
L’impresa per Mick Schumacher si preannuncia ardua, dunque, ma non certo impossibile. Lo dimostra lo stesso Rosberg, che in effetti è riuscito a bissare il successo del genitore conquistando il titolo iridato nel 2016.
Il suo segreto, nonché il consiglio che oggi dà al suo connazionale, è stato quello di studiare, di lavorare sodo e soprattutto di avere costanza, preparandosi ad una crescita che sarà lunga e necessariamente graduale. Senza curarsi troppo della pressione della stampa e delle televisioni.
“Spero che Mick riuscirà a metterla da parte e a concentrarsi soltanto sul suo lavoro, altrimenti questo gli toglierà gran parte del divertimento”, prosegue Rosberg. “C’è bisogno di tempo e pazienza. Dopo tutto, io ho dovuto aspettare sette anni per vincere la mia prima gara e undici per vincere il titolo mondiale. Bisogna tenerlo a mente, quando vorremo valutare i risultati che Mick otterrà quest’anno”.
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