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Formula 1

“Mercedes meglio della mia Ferrari”: la confessione di Jean Todt

Published by
Fabrizio Corgnati

Il presidente della Fia, Jean Todt, riconosce la superiorità della Mercedes di Hamilton sulla sua Ferrari dell’epoca di Schumacher

Jean Todt e Michael Schumacher (Foto Ferrari)

Giù il cappello. La Mercedes che ha vinto gli ultimi sette campionati del mondo consecutivi è la squadra più forte di tutta la storia della Formula 1. Perfino più dominatrice della Ferrari dell’epoca di Michael Schumacher. Bisogna davvero crederci, perché ad affermarlo è nientemeno che Jean Todt, team principal della Rossa in quell’era gloriosa e oggi presidente della Federazione internazionale dell’automobile.

Todt mette in luce le inevitabili differenze tra i due periodi e le due realtà: “Penso che stiamo parlando di persone diverse, ingredienti diversi”, spiega. “L’unica cosa che si può veramente confrontare è sette titoli mondiali contro sette. Ma per il resto, da una parte abbiamo un team tedesco molto strutturato e organizzato, con un pilota dal talento straordinario. Dall’altro, un team italiano con una mentalità diversa, un approccio diverso, che è diventato ben strutturato e organizzato, e con un altro grande pilota, Michael Schumacher“.

Todt fa i complimenti alla Mercedes

Ma quando si tratta di individuare chi sia stata la squadra migliore, Todt non si tira indietro: “Penso, e sono sicuro che scriveranno dei titoli su questo, che la supremazia, il dominio della Mercedes e di Lewis sia superiore di quello che abbiamo vissuto all’epoca con la Ferrari e Michael. Merito loro, della loro vettura che è molto affidabile. A parte la seconda gara del Bahrein che ha dovuto saltare (per il coronavirus, ndr), in due anni non ha mancato mai la zona punti in una gara. Questo è assolutamente straordinario. E il pilota non commette nessun errore: ancora una volta è una combinazione tra i due elementi”.

Il capo della Fia spende parole di grande elogio anche nei confronti delle prestazioni e della continuità espresse da Lewis Hamilton: “Sono rimasto molto colpito, ma non ho aspettato il 2020 per essere colpito. Lui è diventato sette volte campione del mondo, perciò sono rimasto colpito almeno altre sei volte prima. Inoltre sono colpito dalla competitività di ciò che il team è stato in grado di realizzare. Viviamo in un mondo in cui non c’è solo uno sportivo, ma l’uomo va di pari passo con la macchina, e questo è l’esempio migliore di uno straordinario spirito di squadra e lavoro di squadra. E devo anche dare molto merito a Lewis: ogni volta in cui parla del successo, parla del team che è alle sue spalle. Sono molto colpito e chiaramente questo spiega perché sono stati in grado di battere o di eguagliare così tanti record”.

Jean Todt e Michael Schumacher (Foto Ferrari)
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Fabrizio Corgnati

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