Jean Todt ha fatto visita a Michael Schumacher la scorsa settimana e ha raccontato le ultime sulle condizioni dello sfortunato campione tedesco
“Ho visto Michael la scorsa settimana. Sta lottando”. Con queste parole il presidente della Federazione internazionale dell’automobile, Jean Todt, ha rivelato di aver fatto visita la scorsa settimana al sette volte campione del mondo, nella sua residenza sul Lago di Ginevra, in Svizzera.
Come è noto, Schumi combatte con i postumi del terribile incidente sugli sci e da ormai sette anni a questa parte non solo non si è più visto in pubblico, ma le sue reali condizioni fisiche sono un segreto ben custodito dalla famiglia. Uno tra i pochi eletti che hanno accesso al 51enne è, appunto, il suo ex team principal alla Ferrari, Todt.
“Mio Dio, sappiamo che ha avuto un incidente sugli sci terribile e sfortunato, che gli ha provocato molti problemi”, ha rivelato all’agenzia di stampa Pa alla vigilia del Gran Premio del Mugello. “Ma ha una moglie straordinaria al suo fianco, ha i suoi bambini, le sue infermiere, e possiamo solo augurare il meglio a lui e anche alla sua famiglia. L’unica cosa che posso fare è stare vicino a loro finché non potrò fare qualcosa, e allora lo farò”.
Intanto, in Formula 1, i record di sette campionati del mondo e di 91 vittorie che appartengono al Kaiser sono destinati ad essere presto eguagliati da Lewis Hamilton. “Lewis batterà tutti i primati di Michael semplicemente perché è un pilota molto talentuoso”, sostiene Todt. “È motivato e guida per il miglior team. Ha la migliore macchina, il miglior motore, perciò ci sono tutti gli ingredienti”.
Prosegue il capo della Fia: “È una logica positiva che, quando fai così bene nella vita, ne trai i benefici, ed è ciò che sta avvenendo con Lewis e la Mercedes. Pensavamo che i record di Michael sarebbero stati difficili da battere, ma la lunga stabilità dei regolamenti li ha aiutati. Un pilota lo conosco molto bene, l’altro superficialmente. Chiaramente sono del tutto diversi, ma hanno in comune la passione, il professionismo, la condizione fisica, il talento ed è questo a renderli entrambi straordinari”.
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