Un pilota al centro dell’attenzione per un presunto imbroglio nel corso del primo GP dell’Austria, ma la sua squadra lo difende.
A far nascere il caso è stato un video che mostrava Lando Norris e il suo preparatore atletico intenti a raffreddarsi con delle bottiglie di acqua ghiacciata fuori dal paddock del Red Bull Ring, prima di passare i controlli obbligatori della temperatura introdotti a seguito dell’emergenza sanitaria da Coronavirus.
Secondo i sospettosi, i due avrebbero escogitato questo trucchetto per non incorrere in problemi ed accedere nell’area riservata anche se non perfettamente sani.
Precisando che le immagini si riferiscono a giovedì e non a sabato come presentato nel filmato, il team di Woking ha quindi tenuto a sottolineare il rigore con cui l’intero gruppo sta osservando i protocolli anti-Covid, spiegando il retroscena del fatto, il motivo per cui il terzo arrivato del GP dell’Austria e il suo trainer fossero tanto accaldati.
Secondo voci interne riportate da Motorsport.com, prima di giungere all’ingresso del tracciato i protagonisti del “giallo” sarebbero rimasti a lungo fermi a parlare sotto il sole, per cui quando sono stati monitorati, il termometro segnava addirittura 50 °C. Qualcosa di impossibile dato che la morte sopraggiunge quando si toccano i 44°C. A quel punto, il zelante coach del driver britannico avrebbe chiesto ulteriori controlli per essere sicuro che tutto fosse ok spiegando la situazione e come si fosse generata una simile impennata. Alla luce del prosieguo del weekend possiamo affermare che la vicenda si è conclusa per il meglio e senza successive polemiche.
Chiara Rainis
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