Fonsi Nieto ricorda la storica sfida con Marco Melandri nel 2002, il passaggio di Jack Miller in Ducati e l’epopea di Valentino Rossi.
Fonsi Nieto, coach del team Pramac, nel corso di un intervento su DAZN racconta la sua stagione 2002 nella classe 250, alla sfida con Marco Melandri in Portogallo: “L’ho sempre detto: è molto difficile lottare per Mondiale con un pilota italiano, con un marchio italiano e uno sponsor italiano. Ne hanno sempre avuto un po’ di più”.
Di recente Fonsi Nieto ha perso suo padre e la nonna, ma da loro e dallo azio Angel Nieto ha imparato a guardare sempre avanti. Così come avvenne nel 2011, quando decise di ritirarsi dalle corse. “Ricordo che un giorno, a letto, ho iniziato a piangere e non sapevo cosa mi stesse succedendo. Ore e ore così. Alle 7 del mattino ho detto: ‘Non vado più in moto, non corro più.” Il mio corpo disse: “Basta”. Ho chiamato la mia famiglia per avvisare che tornavo a pranzo, mio zio per primo. Quando ci siamo seduti, ho detto: “Smetterò”. E mio zio ha detto: “Lo sapevo”. Lo sapevo dall’anno scorso, quando ho avuto l’incidente (Indy 2010)”.
Il coach del team Pramac commenta il passaggio di Jack Miller dal team privato a quello ufficiale della Ducati. “Ora è pronto a combattere per la Coppa del Mondo. Ha avuto una brutale evoluzione, soprattutto psicologica. Era un “proiettile”, con molto orgoglio. Ora fa le cose in modo diverso. Merita questa opportunità. Quando Yamaha ha iniziato a scommettere sui giovani, anche gli altri marchi lo fanno. È la legge della vita, un cambio di ciclo. Speriamo che combatta contro Marc”.
E sull’amico Valentino Rossi: “Bisogna togliersi il cappello per quello che sta facendo. È incredibile, ha un talento brutale. È riuscito a instaurare un buon equilibrio tra l’assunzione di rischi e l’esperienza. Con quello che è successo, non si ritirerà in questo modo, sarebbe brutto ritirarsi in questo modo. Se sarà in lotta per il podio, continuerà. Altrimenti, se ne andrà. Essere lì è fantastico per tutti. Per molti anni, con Valentino lì e con le tribune gialle”.
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