Santi Hernandez, capotecnico di Marc Marquez, toglie ogni scusa al suo pilota: anche in questo insolito 2020 della MotoGP dovrà puntare a vincere il titolo
Condannato a vincere. Anche in un campionato insolito e tormentato come questo 2020 della MotoGP, che inizierà in grande ritardo e comprenderà un numero di gare certamente molto ridotto rispetto ai piani iniziali. Marc Marquez non ha scuse: persino nell’anno del coronavirus e della quarantena non potrà permettersi di puntare a nulla di meno del bersaglio grosso.
E c’è da crederci davvero, visto che ad affermarlo è il suo capotecnico Santi Hernandez in persona. “Quando stai con un pilota come Marc, come quando sei in una squadra di calcio il cui unico obiettivo è vincere la Liga e la Champions, qualsiasi risultato diverso è un disastro”, ha spiegato l’ingegnere al podcast radiofonico spagnolo Cambia el Mapa. “Quindi penso che per noi non cambia se si disputano 12 o 20 gare. Ogni stagione ha le sue peculiarità e quest’anno sarà un po’ diverso, persino strano per via della situazione che stiamo vivendo, ma ciò non cambia il nostro obiettivo: vincere”.
La pressione sulle spalle dell’otto volte campione del mondo, dunque, è fortissima, anche perché in un campionato così corto gli eventuali errori e le eventuali cadute (che in passato tal volta lo hanno visto protagonista) rischiano di pesare molto di più. D’altro canto, Marquez alla pressione ci è sicuramente abituato.
E, per giunta, il rinvio dell’inizio del campionato gli ha permesso anche di incassare un vantaggio: il maggior tempo a disposizione per recuperare dall’intervento chirurgico alla spalla destra a cui si è sottoposto nel corso dell’inverno. “Speriamo che quando inizierà la stagione non si riveli un problema come se lo avessimo affrontato all’inizio dell’anno”, si augura Hernandez. “Questo è molto importante per noi e per il nostro campionato”.
Dal punto di vista tecnico, invece, la Honda non è ancora entrata nel vivo delle preparazioni per la prima gara: “È vero che stiamo pianificando alcune cose, in particolare per la prima gara, a livello di assetto, sul modo migliore per ripartire dopo lo stop che abbiamo subìto dopo il test del Qatar. Ma in questo momento, se devo essere sincero, non stiamo parlando di nulla di concreto. Prima dobbiamo sapere ufficialmente quando si riparte. Da quel momento inizieremo a lavorare normalmente”.
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