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Redding: “Rinato in Superbike, dopo la MotoGP volevo smettere”

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Alessandro

Il 2019 è stato un anno di rilancio per Scott Redding, che nella British Superbike ha scordato le delusioni della MotoGP e si è conquistato il posto nel Mondiale SBK.

Scott Redding (©Getty Images)

Scott Redding è uno dei piloti più attesi del campionato mondiale Superbike 2020, dove è stato chiamato da Ducati a sostituire Alvaro Bautista. Si è guadagnato il posto nel team Aruba Racing grazie alla vittoria del titolo BSB 2019.

L’esordio nel WorldSBK del pilota britannico è stato sicuramente positivo. Tre terzi posti conquistati nel tris di manche disputati nel round di Phillip Island. Sempre molto vicino alla vittoria. Un weekend nel quale ha mostrato anche maturità, evitando di strafare e di buttare al vento dei risultati per la foga di voler vincere.

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Superbike 2020, la rinascita di Scott Redding

Redding ha concesso un’intervista concessa a Racer.com è ha avuto modo di riparlare del fine settimana di gara in Australia: «I test pre-stagionali sono andati davvero bene, mi sono concentrato su me stesso e non mi preoccupavo degli altri. Il primo weekend di gara è stato un po’ come l’anno scorso per me. Non volevo uscire e fare qualcosa di stupido. Non volevo far consumare troppo la gomma posteriore e finire indietro, o qualcosa del genere. Abbiamo lasciato l’Australia con il secondo posto in campionato e tre podi, abbiamo anche combattuto per la vittoria nelle prime due gare. Quindi sono abbastanza felice».

Il pilota del team Aruba Racing Ducati ammette che aver trascorso un anno nella British Superbike dopo la difficile esperienza in MotoGP lo ha fatto rinascere: «Questa è la cosa più importante. Due anni fa non volevo più correre. Avevo perso il motivo per cui stavo correndo. Non si tratta solo di soldi e roba del genere. Per me si tratta di vincere. Se non riesco a vincere o essere competitivo per vincere, che senso ha correre? Ed è quello che mi è venuto in mente in MotoGP. Non sono riuscito a vincere indipendentemente da qualsiasi situazione e ho pensato, per cosa sto facendo questo? Poi sono andato nella British Superbike e ho avuto la lotta, il fuoco, la fame e il desiderio di vincere. Voglio davvero uscire e correre, e questa è la mia opinione sul Mondiale Superbike».

Scott è diventato campione BSB da rookie, non conoscendo diversi circuiti e ritrovandosi a guidare una moto inedita. È fiero di esserci riuscito: «Ho vinto il titolo al primo anno, non molte persone lo hanno fatto. Ho mostrato alla gente che mi sono rimesso in carreggiata, perché molte persone avevano pensato che i miei giorni erano andati, la fine di Scott Redding. Tuttavia, sapevo che non era così e ho dimostrato di avere l’opportunità di far parte di una squadra ufficiale nel World Superbike e voglio vincere anche quel titolo mondiale».

Il rider britannico è convinto di avere tutti i mezzi per per poter puntare in alto nel prosieguo della sua carriera nel Mondiale Superbike, ma non scorda il passato: «Credo di poter essere un campione. Sono stato educato a diventare un campione. Questa è l’unica ragione per cui corriamo. Vogliamo vincere titoli, vincere gare e lottare ai vertici. Quando sono andato in MotoGP, sono arrivato dalla Moto2, dove ero giunto secondo a causa di un infortunio. Sono andato in MotoGP e forse mi sono perso. Non ho avuto i mezzi giusti per ottenere buoni risultati. Accetti un po’ dove sei e l’ho accettato. Ho accettato l’ottavo posto e ho pensato che fosse OK. Poi ho accettato il dodicesimo e quello era OK. A un certo punto ho pensato: “Che cosa cavolo stai facendo?”. In quel momento ho avuto un po’ di crollo nelle corse e poi sono tornato con vendetta».

Essere approdato nella British Superbike in sella alla Panigale V4 R del team PMB Ducati Be Wiser è stata la scelta corretta per rilanciarsi e lo sottolinea: «Quando ho finito con la MotoGP, ho pensato di provare questa cosa del BSB e ho detto al mio manager: “Portami una moto e una squadra che vincono e mostrerò loro che posso vincere”. Dovevo vincere. Se non avessi vinto il campionato, la mia carriera sarebbe andata in rovina. Ora sento di essere tornato. Mi ha dato un altro passo avanti, un’altra marcia, e credo di nuovo in me stesso».

Adesso nel WorldSBK ha un compagno esperto come Chaz Davies con il quale ha un buon rapporto da diverso tempo e dunque riesce a lavorarci serenamente: «Mi piace molto Chaz. Da bambino correvo sulla sua pista di kart. Siamo sempre andati molto d’accordo, quindi dall’inizio di questa esperienza è stato come avere un amico più che avere un compagno di squadra. Penso che sia davvero positivo per il team il fatto che non ci scontriamo. Lavoriamo insieme. Lo apprezzo molto. È un ragazzo eccezionale, è un grande pilota e ha un bambino in arrivo, quindi gli auguro il meglio».

Scott Redding (Getty Images)
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