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Altro che e-tron GT, c’è un’Audi che non avete mai visto: era 30 anni avanti

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Giovanni Messi

L’Audi realizza da sempre modelli da sogno, ma quello di cui vi parleremo oggi è forse il più incredibile della storia. Eccolo nei dettagli.

Il motto di casa Audi è sempre stato “All’avanguardia della tecnica“, un modo per far capire quanto questo brand sia superiore ed avanti nel tempo rispetto alla concorrenza. E la conferma di ciò arriva da alcuni modelli del passato che si sono dimostrati, pur restando dei concept, in netto anticipo sugli altri, in grado di anticipare il futuro. Un esempio è la Avus Quattro, una vettura che nelle sue forme ricorda quasi un ufo, tant’è che in molti la identificano in questo modo.

Audi (AdobeStock) – Tuttomotoriweb.it

La sua presentazione è avvenuta nel lontano 1991, ed ovviamente, non è mai stata prodotta come auto di serie e messa in vendita, ma tutti la ricordano con grande piacere. L’Audi Avus Quattro deve il proprio nome al circuito di AVUS, situato alle porte di Berlino, dove si disputarono tante gare automobilistiche a cavallo tra le due guerre mondiali. Il termine quattro posto accanto, invece, identifica la presenza della trazione integrale, e viene utilizzato anche al giorno d’oggi. Scopriamo qualcosa di più su questa vettura.

Audi, scopriamo la splendida Avus Quattro

Il progetto nacque dall’esigenza sollevata dai dirigenti Audi di fare un netto passo in avanti nella propria produzione di serie, in modo da sfidare le rivali tedesche, come la Mercedes e la BMW, ma anche con l’Alfa Romeo. L’obiettivo era quello di far valere la trazione integrale e le alte prestazioni, e fu scelto un telaio in alluminio, al contrario di quanto accadeva all’epoca, quando si puntava sulla scocca in acciaio.

Audi Avus Quattro in mostra (YouTube) – Tuttomotoriweb.it

Il target era il risparmio di peso, e tutte queste novità vennero così provate su un prototipo, appunto la Avus Quattro, prima di essere trasferite sui modelli di serie. Si scelse un singolare motore W12 di 6 litri di cilindrata, con 509 cavalli di potenza massima, raggiunti a 5.800 giri al minuto. Era un propulsore ad alimentazione atmosferica, ad iniezione indiretta gestita elettronicamente.

La distribuzione avveniva per mezzo di due alberi a camme in testa comandati da ingranaggi a catena. Il telaio era a traliccio a tubi in acciaio, con il target di trasferire tutto sulle Audi di serie, e c’è da dire che la Avus Quattro fu una pioniera in tal senso. La velocità massima era pari a 340 km/h, ed in 3 secondi poteva toccare i 100 km/h partendo da ferma. Particolari anche i pedali, forati e rinforzati in alluminio. Nel video qui postato, caricato sul canale YouTube Supercar Blondie“, potete farvi un’idea delle sue forme strepitose.

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Giovanni Messi

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