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Mercato

Sognando l’Africa, la Honda cala un asso che distruggerà la concorrenza

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Davide Russo

Il mercato delle crossover è sempre più popolato. La nuova endurona di casa Honda promette spettacolo, strizzando l’occhio al passato.

La prima fu la XRV 650 prodotta dal 1988 al 1990, succeduta dalla Honda XRV 750 realizzata dal 1990 al 2002. Il nome di Africa Twin è stato rispolverato dalla sabbia per la Honda CRF 1000L, presentata nel 2015 ed infine per la CRF 1100L svelata nel 2020. La voglia di viaggiare in sella ad una moto iconica affascinò il pubblico e l’immaginazione cadde su quella che fu poi la storia della Honda Africa Twin iniziata sulle piste di uno dei rally più noti: la Parigi-Dakar.

Honda – Tuttomotoriweb.it

Nel 1986 la Honda si presentò al via con la NXR 750, una bicilindrica 8 valvole di 780 cm³ capace di sviluppare oltre 75 cavalli, con un peso a secco intorno ai 160 kg: il risultato fu che Neveu e Lalay conclusero al primo e secondo posto. L’anno successivo Neveu fece il bis, davanti a Edi Orioli. Il friulano vinse nel 1988 la sua prima Dakar in sella alla stessa moto usata da Neveu l’anno precedente, mentre nel 1989, Lalay portò al quarto successo consecutivo l’ultima evoluzione della NXR.

Nel 1990 Honda decise di non proseguire con questa esperienza, per concentrarsi sulle stradali ma nel frattempo aveva provveduto a sfruttare la grossa pubblicità ricevuta ai fini commerciali. Già al salone di Parigi del 1987 venne infatti presentata una replica in scala leggermente ridotta della NXR: la Honda XRV 650 Africa Twin RD03: un successo planetario!

La nuova Africa Twin Adventure Sports si presenta, oggi, con un motore bicilindrico parallelo che ha ora il 7% in più di coppia massima, garantendo accelerazioni potenti ai bassi e ai medi regimi. Ciò è reso possibile grazie al nuovo rapporto di compressione più elevato (10,5:1), alla nuova fasatura delle valvole e al sistema di aspirazione aggiornato, che mantiene la potenza massima di 102 CV e aumenta sensibilmente la coppia disponibile rispetto al modello precedente.

Il Throttle By Wire è stato aggiornato per un controllo del gas ancora più preciso, mentre il nuovo scarico ottimizza le performance e regala un sound rauco. Le sospensioni elettroniche Showa-EERA modificano la forza di smorzamento il base al Riding Mode selezionato e il precarico della molla posteriore può essere regolato elettronicamente. La ruota anteriore da 19 pollici offre una maggiore aderenza e un baricentro più basso, che aumenta la maneggevolezza e l’agilità della moto anche per le persone non troppo alte di statura.

Ecco le caratteristiche della nuova Honda Africa Twin

La sella, ridisegnata e più ampia dell’8%, è ora regolabile nelle misure 835-855 mm e permette di viaggiare per molte ore senza fatica, anche con il passeggero e a pieno carico. Il serbatoio da 24,8 litri grantisce una autonomia di oltre 500 km mentre il parabrezza regolabile su 5 livelli, le manopole riscaldabili, le prese USB e ACC e la connettività dei sistemi Android Auto e Apple Carplay completano le dotazioni premium dell’Africa Twin Adventure Sports.

L’Africa Twin è disponibile con cambio manuale a sei marce o con cambio DCT a 6 rapporti, che regala cambi di marcia sempre rapidi e fluidi anche in città. Il DCT è migliorato nelle prime due marce per l’utilizzo a basse velocità e, in fuoristrada, la modalità G (visibile sul display TFT) riduce lo slittamento delle frizioni, aumentando la trazione dello pneumatico posteriore soprattutto sui terreni viscidi.

La guida in fuoristrada è agevolata dal un leggero telaio in acciaio, un forcellone in alluminio ispirato alla CRF450R e un telaietto reggisella imbullonato forniscono la giusta rigidità. Le aggiornate sospensioni Showa a lunga escursione – 230 mm all’anteriore e 220 mm al posteriore – sono il top. Belle e nuove le colorazioni offerte da Honda. Proposta in due versioni con una minima differenza di prezzo, l’Africa Twin è stata e rimarrà la regina del fuoristrada duro e puro.

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Davide Russo

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