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Mercato

Chi produce la Kawasaki? Un modello ha fatto la storia delle due ruote

Published by
Davide Russo

Nella storia del motociclismo moderno ci sono due momenti: prima della Ninja e dopo l’introduzione nel mercato della stradale della Kawasaki.

La produzione del marchio giapponese trova radici profonde. Ripercorrere anni di storia del marchio non è solo un esercizio di memoria o di puro divertimento per gli appassionati del marchio ma qualcosa in più. Il suo modello di riferimento, la Ninja Gpz900R, è stata la prima motocicletta derivata direttamente dal mondo delle corse: veloce, di grossa cilindrata, potente ed affidabile.

Offrendo prestazioni piuttosto sbalorditive ha cambiato tutti i paradigmi. Da ricordare la pubblicità Kawasaki dell’epoca che raccontava di una “rivoluzione rossa”. Definizione dovuta alla colorazione rosso brillante dei primi modelli di Gpz. Il design era innovativo, una moto possente ma agile che fu capostipite di tutta la famiglia Ninja.

Negli a seguire la famiglia si allargò con la Ninja GPz600R (1985), la Ninja ZX-9R (1994), la Ninja ZX-6R (1995). Quando la Ninja ZX-6R venne lanciata sulla scena mondiale fece scalpore. Dopo più di 25 anni da quando ZX-6R ha stupito per la prima volta il mondo motociclistico con le sue incredibili prestazioni e il rapporto peso/potenza ne è passato di tempo, ma prima dell’avvento della Ninja ZX-6R, Kawasaki aveva già creato moto a brand Ninja, ma si trattava di modelli di grossa cilindrata come la ZX-9R e la popolarissima ZXR750 del 1996 che per potenza e peso tagliavano fuori il motociclista medio.

Kawasaki, un successo nel segno del Motorsport

Cosa aveva in più la ZX-6R, cosa ha reso la moto così popolare? Di sicuro il design, ma anche in termini di prestazioni, i numeri erano clamorosi. I valori di velocità e accelerazione raggiunti sino a quel momento erano solo appannaggio delle moto di cubatura maggiore. Nel 2002 arrivò la ZX-6R di 636 cc. Questo dimensionamento del motore era l’”ideale” in termini di potenza e coppia secondo gli ingegneri Kawasaki e il popolo delle due ruote si inchinò davanti ad un nuovo progetto da applausi.

Kawasaki Ninja – tuttomotoriweb.it

La ZX-6R passò all’iniezione con l’avvento del modello B1-H. Il 2005 ha segnato il debutto del modello C1 con ancora più potenza, arrivando a 130 CV. Nel 2010 il motore viene ulteriormente aggiornato e la frizione assistita anti-saltellamento fa la sua prima apparizione, rendendo la moto più gestibile. Nel 2013, la ZX-6R è stata sottoposta a una profonda rivisitazione, la cilindrata ancora una volta è di 636 cc e con due mappe motore disponibili tramite il pulsante sul manubrio, il Kawasaki TRaction Control (KTRC) con tre modalità (sport, rider e rain) e come equipaggiamento di serie il Kawasaki Intelligent Anti-Lock Brake System (KIBS).

Per anni la Ninja ZX-6R ha dominato nel Motorsport, cavalcando la cresta dell’onda del prodotto stradale. La Kawasaki, grazie alle performance di Jonathan Rea, ha ottenuto risultati strepitosi per anni, mettendosi dietro Ducati, Yamaha e tutti gli altri costruttori della Superbike. In questo scenario il passaggio del nord-irlandese alla Yamaha nel 2024 rappresenta un grande stravolgimento. Nella prossima stagione la casa di Kobe, infatti, avrà la chance di poter contare sulle performance del giovane Bassani e del veterano Lowes. Di questo passo il futuro per la verdona potrebbe tornare ad essere brillante anche in SBK.

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Davide Russo

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