Charles Leclerc sta registrando una serie di record negativi al volante della Ferrari. Il monegasco e l’ex wingman della Mercedes, Valtteri Bottas, hanno un profilo sempre più simile in termini di numeri.
Leclerc e Bottas non sono solo accumulati dallo stesso numero di pole position (20) ottenute in carriera. Il finlandese dell’Alfa Sauber, difficilmente, marcherà altri giri più veloci in Q3, mentre Leclerc potrebbe diventare il pilota con il maggior numero di pole senza corona.
Per di più Leclerc non è andato nemmeno vicino ad una lotta mondiale in carriera. Il 2022 sembrava essere iniziato per il verso giusto, ma a causa di avarie tecniche, strategie sbagliate ed errori personali, il sogno di una sfida a Max Verstappen si è dissolto come neve in primavera. Il numero 16 ha osservato il rivale coetaneo festeggiare già a Suzuka, con diversi GP d’anticipo.
Per responsabilità non riconducibili ad una mancanza di impegno o di talento, Charles Leclerc ha una media vittorie/GP disputati del 4,31%. Bottas, invece, è a quota 4,67%. Il finlandese ha avuto a disposizione auto da sogno, ma al suo fianco ha avuto anche un cannibale chiamato Lewis Hamilton. Quest’ultimo ha siglato una serie di primati clamorosi nella categoria regina del Motorsport, sfiorando gli 8 titoli mondiali.
Valtteri Bottas, in proporzione alle gare disputate, ha una media di vittorie, leggermente, superiore all’alfiere della Ferrari. Il dato dovrebbe far riflettere la Scuderia modenese, sempre più impantanata in zone poco nobili della classifica. I primi trionfi di Charles sono arrivati, in F1 al volante della Rossa, nel 2019. Nella sua prima annata a Maranello l’ex pilota dell’Alfa Sauber aveva dimostrato di poter tenere testa a Verstappen e persino al campione Hamilton.
CL16 conquistò due trionfi da urlo, a Spa Francorchamps e a Monza, registrando anche il record di pole stagionali, davanti ai driver di Mercedes e Red Bull Racing. I primi successi nella categoria regina del Motorsport del monegasco furono macchiati dallo scandalo delle Power Unit della SF90. Il giovane, inoltre, perse la possibilità di chiudere la stagione al secondo posto a causa di un contatto con il teammate tedesco in Brasile.
Il 2019 sembrava il preludio dell’esplosione di un futuro campione della categoria. Leclerc, invece, ha dovuto aspettare due anni e mezzo prima di rimettere piede sul primo gradino del podio. Dalla folla festante di Monza al trionfo incoraggiante di Bahrain, nel 2022, il Principino di Monaco dovette affrontare la delusione di due annate su monoposto pessime.
Dopo l’hat trick nel GP inaugurale del 2022, CL16 registrò un grand chelem in Australia e vinse in Austria, tra le mura nemiche del RB Ring. E’ trascorso, oramai, più di un anno. In 5 anni Leclerc ha vinto soli 5 GP. Un dato inquietante per un pilota che era stato etichettato come un predestinato della categoria. In futuro può solo augurarsi di ricevere una monoposto ad effetto suolo dominante come quella di Max Verstappen. Il rischio è di restare nella memoria come un eterno incompiuto ai massimi livelli della categoria regina del Motorsport.
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