Trovare un motorino dentro uno stadio è abbastanza raro, ma una tifoseria lo ha poi lanciato dagli spalti da un’altezza pazzesca.
Il tifo degli stadi è una delle componenti più belle che ci possano essere. Il calore e l’affetto della gente nei confronti della propria squadra del cuore non può di certo essere dimenticato quando gli atleti a fine anno alzano trofei.
Quando le cose vanno bene si parla sempre dei tifosi come il “Dodicesimo uomo in campo“, spesso capace di aiutare la squadra nelle imprese più impensabili. Non sempre però se le cose prendono una brutta piega allora il tifoso continua a essere pacato.
Il movimento ultras nel corso degli anni ha saputo far parlare di sé tante volte nel bene, per l’incitamento alla squadra e per la bellezza delle coreografie, e nel male, per alcuni eccessi di violenza. In questo caso vogliamo parlare di uno degli episodi più assurdi e allo stesso tempo iconici che siano mai accaduti in una Curva.
La partita in questione è di quelle molto sentite nel calcio italiano, quell’Inter-Atalanta che è un derby lombardo tra due tifoserie molto calde. Tra Milano e Bergamo ci sono solo 50 km di distanza e dunque nel tempo ci sono stati diversi episodi che hanno scatenato “l’odio” tra le parti. L’apice però lo si toccò sicuramente in occasione di una sfida a San Siro del 2001, quando nel settore più caldo del tifo interista spuntò un motorino.
Quel giorno ci si ricorda davvero molto poco della partita, vinta per 3-0 dall’Inter allenata da Marco Tardelli con i gol di Recoba e la doppietta di Vieri. Quello che viene ricordato da tutti è il furto dei tifosi interisti verso un innocuo motorino parcheggiato da un tifoso bergamasco subito fuori dallo stadio.
Non solo venne rubato, ma fu portato addirittura fino al secondo anello dello stadio meneghino come “trofeo di guerra”. Il risultato finale fu che gli ultras interisti decisero di lanciarlo simbolicamente da una metà all’altra della curva distruggendo il mezzo.
Dopo quasi 30 anni i tifosi avevano “vendicato” un precedente che fece molto scalpore. Negli anni ’70 infatti alcuni tifosi dell’Atalanta avevano deciso di rigare le macchine di Mario Corso e Roberto Boninsegna, due degli idoli dei tifosi interisti. Quell’evento nessuno lo aveva dimenticato e nel tempo la rivalità tra le due nerazzurre si è fatta sempre più intensa.
Quello che accadde quel 6 maggio 2001 a San Siro rimane ancora una delle pagine più incredibili e sicuramente tristi del calcio italiano per quanto riguarda il tifo. Atteggiamenti che non c’entrano davvero nulla con lo sport e con le istituzioni che si unirono in unico grido di disappunto.
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