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Motomondiale

MotoGP, Stoner e il racconto shock su Ducati: fan a bocca aperta

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Giovanni Messi

Casey Stoner ha vinto due titoli mondiali in MotoGP, il primo dei quali con la Ducati. Da parte sua, è arrivato un commento su quei tempi.

In casa Ducati si sta preparando la stagione di MotoGP targata 2023, in cui l’obiettivo è quello di confermarsi davanti a tutti. Pecco Bagnaia ha riportato il titolo mondiale piloti alla casa di Borgo Panigale per la prima volta dal lontano 2007, quando Casey Stoner firmò una vera e propria impresa.

MotoGP Casey Stoner Ducati nel 2010 (ANSA)

L’australiano, infatti, salì sul tetto del mondo nell’anno d’esordio sulla Rossa, che era ben diversa dal siluro odierno. Infatti, quella moto era velocissima sui rettilinei, ma faceva una gran fatica nelle curve, e soltanto il nativo di Southport sapeva farla andare a dovere. Stoner fece un qualcosa di miracoloso, nonostante alcune difficoltà non da poco che si palesarono sin dai primi test.

Tutti ricorderanno l’impresa del 2007, costruita sin dalla prima tappa del Qatar, quando Valentino Rossi dovette arrendersi nel deserto alla strepitosa avanzata di Stoner. La MotoGP, a quel tempo, era ben lontana da quella odierna per tanti fattori differenti, ma come oggi, c’era una Rossa a comandare. Casey ha raccontato quell’esperienza, facendo scendere una lacrimuccia a tutti i fan.

MotoGP, Casey Stoner ed il presunto errore in Ducati

La Ducati è al top della MotoGP al momento, con Pecco Bagnaia che nel 2023 dovrà difendere il titolo mondiale conquistato lo scorso anno. Tutti saprete benissimo che la casa di Borgo Panigale ci ha messo tanti anni per raggiungere il top delle prestazioni, dopo un periodo molto complesso in cui le vittorie erano un miraggio.

Un documentario molto interessante, realizzato da “MotoGP.com“, riguarda proprio la resurrezione delle Rosse, ed oggi vi parleremo della parte relativa al titolo mondiale di Casey Stoner ed alle difficoltà successive al suo addio alla Ducati. L’australiano arrivò in Emilia-Romagna nel 2007, ed inizialmente ci furono parecchie difficoltà di adattamento, almeno nei primi test.

Ecco le sue parole: “Quando firmai per la Ducati ero molto emozionato, stavo andando in una squadra ufficiale e questo mi rendeva molto felice. La moto sembrava migliore, anche se poi dovetti affrontare qualche difficoltà di adattamento. Dopo i miei primi giri sulla moto, infatti, pensai che avessi sbagliato tutto, visto che la moto era molto potente sui rettilinei, ma che era difficile da gestire nelle curve“.

Anche Cristian Gabarrini ha partecipato al documentario, uno degli uomini forti del team Ducati a quel tempo, che ha commentato “Era complessa da gestire perché il suo motore era davvero estremo a livello di potenza“. In seguito, la parola è tornata a Stoner, che man mano ha iniziato a capire quel tipo di moto.

L’australiano ha commentato: “I produttori giapponesi dicevano che volevano una moto leggera, che potesse girare bene nelle curve ed avere una buona velocità di percorrenza. Tuttavia, fu la Ducati ad andare nella direzione giusta, e soprattutto completamente opposta. Dissero che non ci doveva interessare il telaio, era importante andare veloci sui rettilinei, quindi fu faticoso per tutto l’anno migliorare nelle curve“.

Non avevamo un budget enorme, per cui, la moto che iniziò il campionato, non c’era un nuovo telaio, né un nuovo motore. Nulla di tutto ciò“. Il talento di uno dei più forti piloti dell’epoca MotoGP aveva messo una pezza ai problemi della Ducati, ed infatti, dopo l’addio di Stoner, si aprì un periodo molto difficile.

Anche l’amministratore delegato, ovvero Claudio Domenicali, ha ammesso le problematiche dell’epoca. Il manager ha infatti affermato che al tempo furono commessi vari errori, e l’addio di Casey, arrivato alla fine del 2010, mise a nudo tutti i problemi della Ducati.

I più attenti ricorderanno infatti che dal termine del 2010, la casa di Borgo Panigale rimase a secco di vittorie per ben sei anni, fino al Gran Premio d’Austria del 2016 che vide imporsi Andrea Iannone, e da quel momento in poi, man mano, cambiò tutto. Ora la Rossa è la padrona assoluta, e scalzarla dal trono sarà molto complicato per tutti.

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Giovanni Messi
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