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Formula 1

Per Vettel è meglio il ritiro: il consiglio dell’ex manager di F1

Published by
Chiara Rainis

Dopo alcune stagioni critiche, il 2022 di Vettel è partito in modo altrettanto negativo e c’è chi gli suggerisce di uscire dal Circus prima che sia tardi.

Sono quasi passati dieci anni dal suo ultimo titolo iridato con i colori Red Bull e da allora il percorso di Sebastian Vettel in F1 è stato in continuo calando. Dal periodo poco fortunato in Ferrari, reso ancora più amaro dalla scoperta di dover condividere il box con l’emergente e affamato Leclerc a partire dal 2019, e terminato peggio con il licenziamento a 2020 ancora da cominciare, al trasferimento in Aston Martin, ciò che prima era un sogno è diventato un incubo.

Sebastian Vettel (Ansa Foto)

Optare per la ex Racing Point non è certo stata una scelta vincente da parte sua, anzi, al contrario si è rivelata da subito fallimentare. Anche perché, dovendo dividere il garage con il figlio del patron, era impensabile che per lui potessero arrivare buone nuove o atteggiamenti di favore per i quattro mondiali conquistati tra il 2010 e il 2013.

E che dire della stagione in corso? Saltati i primi due round per Covid, in Australia gli è successo di tutto, da incidenti, a guasti e perfino multe.

Ecco perché, davanti a questo triste e lento declino, sono diversi a sperare che il pilota di Heppenheim saluti la compagnia per dedicarsi ad altro.

Dubbi sul futuro di Vettel: cosa ne pensa lo storico boss

Per il proprietario dell’omonima scuderia che tanti giovani talenti ha svezzato tra gli anni ’90 e i primi 2000 Giancarlo Minardi, al di là della sfortuna che lo ha colpito dovrebbe capire che è giunto il momento di dire basta.

A mio avviso dovrebbe ritirarsi visto che ha guadagnato molto, ha avuto successo e non gli capiterà più di mettere tutti dietro“, le parole del 74enne a Il Corriere della Sera, convinto che il tempo del pupillo di Schumacher sia trascorso e concluso.

A dispetto delle critiche esterne, giustamente, la squadra lo protegge. In particolare il responsabile del muretto Mike Krack, ha asserito che quanto è avvenuto a Melbourne nulla c’entra con il rendimento del 34enne al volante. A suo avviso il problema risiederebbe tutto nella monoposto che, in effetti, non è tra le più riuscite del lotto.

E proprio sulla mancanza di competitività della AMR22 si è espresso Timo Glock. Per l’ex Toyota, questo stato di cose porterà Seb a perdere la pazienza ad un certo punto del campionato.

Lui sa bene che risollevarsi sotto il profilo tecnico richiede tempo. Staremo a vedere con andranno i prossimi GP. Se riuscirà a motivarsi“, ha analizzato non escludendo un addio immediato.

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Chiara Rainis

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