Se ad Abu Dhabi lo scorso dicembre aveva promesso amore eterno alla Red Bull, Verstappen potrebbe cambiare idea e andare altrove.
E’ ancora nella memoria di tutti quel messaggio radio inviato da Max Verstappen non appena tagliato il traguardo di Abu Dhabi in cui disse “continuiamo assieme almeno per altri dieci/quindici anni“. Sebbene nella storia dello sport sia pieno di atleti che hanno optato per un solo matrimonio, in questo caso l’affermazione potrebbe essere stata figlia soltanto dell’euforia del momento. Dell’eccitazione per aver posto fine al dominio Mercedes e aver vinto il primo titolo iridato.
Vero è che nelle settimane successive è arrivato un autografo su un contratto da 40 milioni di euro annui fino al 2028. Ma come si sa, nel mondo dei motori le prestazioni del pilota sono legate fortemente a quelle della vettura e sull’accordo tra il #1 e la Red Bull sarebbe stata inserita una clausola legata proprio allo stato di forma della monoposto.
La brutta esperienza della parternship con il motorista Renault, ha lasciato un segno importante nell’approccio del team e dello stesso olandese. Ecco perché il perno su cui si basa il futuro del figlio d’arte sarebbe proprio il propulsore.
“Max rappresenta una figura importante per questa partita a scacchi. Poter contare su di lui, significa incentivare sponsor e gli altri membri del gruppo“, ha confidato il talent scout Helmut Marko a Formula1.de.
Ora che è stata bloccata la supremazia delle Frecce d’Argento, il target della scuderia energetica è aprire una nuova era gloriosa, in attesa del 2026, quando, con ogni probabilità , collaborerà con Porsche per quanto concerne la power unit.
“Se arrivassimo a quella data come campioni sarebbe magnifico, ma non voglio aggiungere altro, altrimenti sembra che abbiamo già concluso l’accordo con i tedeschi“, ha tenuto a precisare l’austriaco, annacquando una trattativa comunque in corso.
Ovviamente con i se e i ma non si va molto lontano, in particolare nel motorsport. Ecco perché le prossime due annate saranno cruciali per avere un quadro più chiaro dell’avvenire del 24enne. Non è infatti da escludere un suo trasferimento a Stoccarda, ma ancora di più non sarebbe bene chiudere la porta ad un passaggio a Maranello, specialmente ora che il Cavallino sembra tornato a buoni livelli. Certo, il corridore di Hasselt non è esattamente nei canoni dell’equipe italiana come personaggio, se non altro per la grossa pressione esercitata dal padre Jos. Tuttavia, come sempre, mai dire mai.
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