Latifi racconta quanto sia stato difficile per lui il periodo post GP di Abu Dhabi 2021.
Il finale dell’ultima gara dello scorso campionato di Formula 1 è stato veramente rocambolesco. Tutto è stato innescato da un incidente di Nicholas Latifi con la Williams, monoposto che – ironia della sorte – è motorizzata Mercedes.
A cinque giri dalla fine, quando Lewis Hamilton stava dominando la corsa ad Abu Dhabi, il pilota canadese ha avuto un incidente che ha provocato la Safety Car e riacceso le speranze di Max Verstappen. Il resto della storia lo conosciamo: nel giro finale il pilota della Red Bull ha beffato il sette volte campione del mondo di F1 e si è preso il suo primo titolo.
A subire attacchi per quanto successo nell’epilogo del GP di Yas Marina non è stato solamente il direttore di gara Michael Masi. Lo stesso Latifi è stato preso di mira da alcuni tifosi di Hamilton e della Mercedes per l’incidente di cui è stato protagonista. Purtroppo, qualcuno non si è limitato a critiche e commenti negativi. Sono arrivate anche minacce.
Latifi dopo il GP di Abu Dhabi: “Ho ricevuto minacce di morte”
Latifi dopo la presentazione della Williams 2022 è tornato a parlare di quanto successo in seguito a quel weekend concitato di Abu Dhabi. Ha confermato di essere stato minacciato e di aver avuto paura: “Ho preso sul serio le minacce di morte – riporta Marca – e quando alcuni giorni dopo ero a Londra avevo la sicurezza con me. Può sembrare un’esagerazione, ma per me era importante”.
Il pilota canadese ha assunto alcune guardie del corpo per evitare potenziali problemi. Giustamente, ha voluto tutelarsi e ha preso seriamente le minacce ricevute. Non è il primo che si trova in una simile situazione e deve essere molto spiacevole.
Latifi non ha nessuna colpa per la sconfitta di Hamilton, che infatti è stato tra coloro che gli hanno scritto quando ha saputo delle minacce che gli sono state rivolte: “Lewis mi ha mandato un messaggio pochi giorni dopo la gara – ammette il driver di Montreal – e ho ricevuto messaggi di supporto anche da altri membri della Mercedes. Mi hanno supportato anche gli altri piloti e team. Per me è stato incoraggiante”.
“Non c’è posto per l’odio”. Russell difende Latifi dopo le minacce
Purtroppo i social network troppo spesso vengono usati in maniera negativa. Latifi è l’ennesimo caso di un personaggio sportivo minacciato. Lo sport andrebbe vissuto con uno spirito diverso, non come una guerra e uno sfogatoio senza filtri.
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