Pronte al debutto in F1 le nuove Pirelli da 18″. La presentazione è avvenuta online. L’obiettivo è avere gare più movimentate e combattute.
Fra pochi giorni spegnerà le 150 candeline dalla sua nascita. Per Pirelli il 2022 sarà un anno chiave, di profonda trasformazione. In F1, nel WRC, dove per la prima volta le macchine saranno ibride, e nel GT, per cui ha creato un prodotto uniforme per tutte e tre le categorie.
Per quanto riguarda la classe regina dell’automobilismo, per la prima volta si vedranno in azione le coperture dal 18″, acclamate come panacea per molti mali. Un aiuto fondamentale contro i trenini e i gran premi soporiferi che si aggancerà all’inserimento delle auto ad effetto suolo.
A proposito dello pneumatico che debutterà in Bahrain, Mario Isola, responsabile del programma sportivo del marchio milanese, ha svelato che garantirà minor surriscaldamento e degrado. Un mix, questo, che dovrebbe portare ad un maggior numero di battaglie. E se il feedback sarà positivo verrà utilizzato anche per le vetture su strada. “Il motorsport è il nostro laboratorio per migliorare la tecnologia e riversarla sulla produzione in modo ancora più rapido”, ha confidato il manager.
Se fino alla passata stagione le scuderie hanno giocato con cerchi e freni per gestire in maniera più efficace ed efficiente il comportamento delle “scarpe”, questa volta la libertà di intervento sarà decisamente ridotta. “Sono sicuro che i team di proveranno ugualmente“, ha proseguito il dirigente, ansioso di scoprire gli escamotage e le trovate per ottenere una risposta migliore.
Pirelli respinge le accuse: “Le gomme non hanno causato gli incidenti”
A dare conforto al mono-fornitore del Circus le informazioni emerse dai test di Abu Dhabi. Le simulazioni di traffico hanno dato il responso atteso e pure in termini di velocità, non si verificherà il paventato rallentamento dell’ordine dei tre secondi.
Come al solito le strategie applicabili dalle squadre saranno diverse, nelle complesso tra la sosta unica e le due. “Tuttavia a fronte di un minor degrado potrebbero essere necessari meno pit stop“, ha precisato. “Per noi comunque non sarebbe un problema. Ciò che conta è avere corse belle, con battaglie e manovre di alto livello. Tutti i sondaggi fatti dalla Federazione tra i tifosi ci hanno detto che gli appassionati non vogliono sorpassi semplici, ma combattimento vero“, ha quindi concluso.
La domanda questo è, basteranno gli interventi tecnici voluti dalla FIA a far tornare la F1 quella di un tempo, oppure scopriremo che sono i piloti di valore a mancare?
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