Quanto accaduto in Texas a Brundle fa giurisprudenza. Snobbato da una star locale e dal suo bodyguard, aveva denunciato il fatto via Twitter.
Sembrava un banale episodio, qualcosa su cui ridere o a cui non prestare attenzione. Ed invece, in maniera incredibile, ha portato a delle conseguenze. Tutto è avvenuto sullo schieramento di Austin. Mancano pochi minuti alla partenza e la griglia è piena di gente: tv, team, piloti e invitati a vario titolo. Tra i vip presenti anche Megan Thee Stallion, ospite Red Bull, nonché rapper texana da 11 milioni di seguaci su Instagram.
Approcciata da Martin Brundle, inviato per Sky Sports UK, non solo non si degna di rispondere alle sue domande (probabilmente non riconoscendolo), ma manda avanti la sua guardia del corpo che apostrofa l’ex pilota in modo tale da creare un evidente imbarazzo per lui che è in diretta.
Terminato il GP, il 62enne, rimasto ferito dall’episodio, pubblica un tweet di denuncia che oltre a rimbalzare in rete, attrae l’attenzione dei vertici del Circus.
Dunque, d’ora in poi le regole di ingresso sulla starting grid saranno differenti. Siccome non è possibile obbligare chi non è pagato, a replicare alla stampa, da questo punto di vista nulla verrà alterato, al contrario, non potranno più essere presenti i bodyguard.
A proposito del provvedimento già in vigore dal Brasile l’ex driver britannico ha ironizzato: “Avrebbero dovuto chiamarla “clausola Brundle”. Almeno avrei avuto il mio momento di gloria!”, ha scherzato, prima di chiarire la questione.
“Per sgombrare il campo da equivoci, a me non interessa chi accede. Anzi, più siamo e meglio è”, le sue parole sui social. “Potete parlarmi, ignorarmi, spintonarmi, salutarmi, abbracciarmi, fare qualsiasi cosa vi renda felici. Tutto ciò che voglio è che assorbiate l’atmosfera e vi godiate il privilegio di essere lì”, ha concluso ribadendo poi di non aver domandato alcun ritocco al protocollo.
Chiara Rainis
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