Perez non si nasconde e per la prossima stagione dice di ambire al titolo. Ma in Red Bull lo lasceranno fare?
Il suo curriculum personale dice due successi di gara. Il primo in Bahrain sul finale dello scorso anno, il secondo in Azerbaijan giusto qualche mese fa. E siccome l’appetito vien mangiando Sergio Perez ha rivelato di voler ampliare i propri numeri e di puntare alla conquista del titolo. Quanto questo possa essere possibile non lo sappiamo. Sicuramente, malgrado il piglio volitivo, non sarà facile e non perché il 31enne non ne abbia le capacità, ma in quanto condivide il box con un certo Verstappen, scomodo cliente per chiunque, nonché cocco del talent scout Red Bull Helmut Marko.
“Voglio vincere l’iride. E’ il mio sogno e voglio riuscirci con la mia attuale squadra. Credo che il campionato venturo possa essere quello giusto. Alla fin sono qui per questo”, ha rilanciato convinto il driver di Guadalajara.
Per il momento però, l’ex Racing Point dovrà mettere a freno i bollori e dare una mano al #33 e al team ad assicurarsi entrambe le classifiche. Un target primario imposto dai vertici dell’equipe austriaca, a cui Checo potrebbe disubbidire in una sola occasione, ovvero nel suo Messico questo fine settimana.
“Credo che il mio Paese si meriti un successo. Lì ho da sempre un grande seguito al di là delle posizioni occupate e ne sono davvero grato”, ha continuato confermando quello che chiunque recandosi all’Hermanos Rodriguez ha potuto toccare con mano.
A giocare a favore suo e della RB16B l’altitudine che, dovrebbe premiare il motore Honda e in generale il pacchetto a disposizione della compagine di Milton Keynes. “Utilizzeremo l’assetto a massimo downforce come a Monaco. Come tracciato è insidioso. La chiave sarà gestire bene i freni e il raffreddamento del propulsore”, ha infine analizzato.
Chiara Rainis
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