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Superbike

Michael Rinaldi, la strategia tecnica che l’ha portato sul podio

Published by
Luigi Ciamburro

Michael Rinaldi ha conquistato il podio in gara-1 a San Juan, grazie ad una trovata tecnica studiata dai tecnici Ducati.

Michael Rinaldi (foto Instagram)

Michael Rinaldi si toglie un’altra grande soddisfazione in questo finale di campionato conquistando il podio in gara-1 a San Juan Villicum, consolidando così la quarta posizione in classifica mondiale. Ducati si è dimostrata in gran forma sul tracciato argentino piazzando quattro piloti tra i primi sette nella giornata di venerdì, con Scott Redding in pole. Ma il pilota britannico ha gettato alle ortiche la possibile vittoria con una caduta nelle fasi iniziali.

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La modifica al cambio

Alla fine del primo round Ducati ha comunque piazzato due piloti nella top-5, con Michael Rinaldi sul podio e Axel Bassani quinto. Per l’alfiere del team ufficiale una splendida prestazione che lo ha visto lottare con Alex Lowes e lo stesso Bassani. “Dopo aver preso Bassani, il distacco da Johnny e Toprak era più o meno lo stesso. Quindi avevamo un ritmo molto simile”, ha notato il pilota del team Aruba.it Racing. “Questo rende la mia posizione di partenza ancora più importante in gare come questa, motivo per cui sono deluso dalla mia Superpole. Dobbiamo assolutamente migliorare, anche se preferisco un ritmo forte in gara a un giro veloce”.

Rinaldi si è qualificato solo nono nella Superpole. Una buona partenza ha subito ripristinato gli equilibri, merito anche di una trovata tecnica all’interno del box. “Abbiamo apportato un cambiamento insolitamente grande alla mia moto perché non mi sentivo bene – fortunatamente ha funzionato”, ha ammesso Michael Rinaldi che ha dovuto prendere antidolorifici per affrontare i postumi dell’infortunio di Portimao. “Abbiamo modificato il cambio per utilizzare sei invece di cinque marce come Scott. Era un rischio perché non l’avevamo provato prima. Sono grato alla mia squadra per avercela passata”.

Michael Rinaldi (foto Instagram)
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Luigi Ciamburro

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