Il contatto nei primi giri del gP di Turchia tra Gasly e Alonso ha visto la penalizzazione del francese dell’Alpha Tauri. Il direttore di gara spiega perché.
Quello che poteva essere visto come un semplice incidente di corsa è stato valutato come qualcosa di più. Erano le fasi caldi della partenza del GP di Istanbul quando, trovatosi a panino tra la Red Bull di Sergio Perez e l’Alpine di Fernando Alonso Pierre Gasly ha colpito il Samurai mandandolo in testacoda. Uno spostamento innocente dettato dalla mancanza di spazio che tuttavia secondo la direzione gara nascondeva una colpa.
Se dal canto suo il transalpino dell’Alpha Tauri si è prontamente giustificato sostenendo che non poteva scomparire, i commissari non hanno voluto sentire e lo hanno punito con 5″.
Ma per quale ragione è stato adottato un approccio tanto severo nei suoi confronti, visto che poi Alo è rimasto in corsa?
“Prima dell’avvio di stagione e in seguito alle discussioni con i piloti e con i team siamo convenuti che avremmo concesso maggior libertà in generale”, le parole del responsabile federale Michael Masi. “Tuttavia, in caso di incidente al pronti via causato palesemente da un pilota, la manovra sarebbe stata sanzionata con una penalità. Nel frangente specifico il francese è stato reputato al 100% colpevole”.
Dopo attenta analisi la presenza del messicano, che di fatto ha chiuso il #10 spingendolo verso l’iberico, è stats definito non influente. Il che significa assenza di qualsiasi scusante per il driver di Rouen.
“La posizione del corridore di Guadalajara ha portato i marshal a spendere più tempo del previsto per prendere una decisione. Lui era all’interno e la sua posizione è stata valutata. Poi, una volta che i filmati hanno chiarito la sua influenza sull’accaduto, è stato abbastanza chiaro che Gasly fosse responsabile”, ha chiuso la questione il delegato FIA.
Chiara Rainis
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