Il successo di Zandvoort lancia Verstappen verso quel titolo che sembra sempre più possibile. La Mercedes ora è davvero battibile
Una vittoria speciale, ottenuta davanti al suo pubblico. Ma è anche una vittoria che vale molto di più quella ottenuta da Max Verstappen in Olanda. È il successo di chi è pronto ormai per dare l’attacco definitivo a un Mondiale che mai come quest’anno può cambiare padrone dopo anni di monopolio.
Il prossimo 30 settembre Max festeggerà i suoi 24 anni. E forse sa già che il regalo più grande potrebbe arrivare qualche mese dopo, quando sarà campione del mondo. Sì perché ormai la consapevolezza raggiunta dall’olandese è chiara.
È da diverse gare che Verstappen sfodera una calma impressionante, e forse c’è un motivo. Il pilota Red Bull sa di avere la macchina più forte del lotto e che sono gli altri a inseguire e non lui. Lo ha capito in realtà già al debutto del 2021, ma ci aveva pensato Hamilton a dargli una strigliata, facendogli intendere che non sarebbe stato così semplice scalzarlo dal trono. Verstappen però non si è mai fatto prendere dal nervosismo eccessivo, come è capitato in altre occasioni. Neanche quando la rabbia e la delusione potevano giustamente essere espresse.
Il ko di Silverstone e l’autoscontro con Bottas all’Hungaroring potenzialmente potevano essere devastanti per uno non abituato a giocarsi un titolo. E invece Max ha superato tutto, conscio della forza della sua macchina ma anche della maturità raggiunta. Adesso sì che Verstappen è pronto a portarsi a casa quello che merita, il titolo iridato. E la vittoria in Olanda, davanti ai suoi tifosi, è ben di più di una semplice festa. È un trampolino di lancio incredibile verso qualcosa di più grande, è la benzina che serviva per questo finale di stagione che può essere davvero da sogno.
Dall’altra parte invece, in casa Mercedes, la situazione si fa sempre più seria. Che la W12 non fosse all’altezza delle precedenti vetture motorizzate dalla casa di Stoccarda lo si era capito fin dall’inizio. Ora però la situazione è chiara: il primato è perso. E per riprenderselo c’è bisogno di un mezzo miracolo.
Hamilton ha tenuto su la baracca finchè ha potuto, senza l’aiuto di Bottas, semplice comparsa in questo campionato. In questo 2021 Lewis e la Mercedes si sono trovati di fronte a un qualcosa mai accaduto prima, ossia il dover spingere al 100% per superare la concorrenza. Neanche negli anni della sfida con la Ferrari era accaduto. E ora, nonostante il gas a manetta, la Red Bull di Verstappen è imprendibile. Cosa fare? Sperare negli errori (e sfighe) altrui.
Ma il vero problema è che ora, sotto stress, è la Mercedes a sbagliare. Il giocattolo perfetto e indistruttibile di questi anni ha cominciato a scricchiolare pericolosamente. E a Monza, se non arriverà la risposta di forza, sarà il primo segnale di una resa non ufficiale (perché la distanza è minima e i GP alla fine sono ancora diversi) ma quasi, quantomeno dal punto di vista morale.
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