Il boss della Red Bull Horner replica ai detrattori che negli ultimi mesi hanno cercato irregolarità sulla RB16B.
La prima parte di stagione se n’è andata tra le polemiche. Mercedes e Red Bull non hanno fatto altro che pungersi a vicenda. Per la verità la più scatenata è stata la scuderia di Stoccarda, colta alla sprovvista dall’improvvisa competitività dell’avversaria energetica, proprio quando avrebbe dovuto essere più debole, ovvero dopo l’annuncio dell’addio di Honda.
“Le critiche dimostrano solo che ci vedono come una minaccia”, ha affermato il boss del team austriaco Christian Horner a Motorsport.com. “A mio avviso stai facendo qualcosa di giusto quando la gente inizia a puntare il dito contro di te”.
Insomma tutta invidia perché nel giro di pochi mesi dall’essere seconda forza del mondiale, è balzata al primo posto, scalzando la dominatrice dell’era ibrida.
Secondo il dirigente inglese la ragione dell’evidente progresso è da ricercarsi nella possibilità di utilizzare il medesimo materiale del 2020, così come nella maggior rigidità delle regole, specialmente quelle riguardanti l’aerodinamica che hanno punito chi sfrutta un assetto a basso rake.
“Siamo riusciti ad individuare alcuni dei nostri problemi e a dare vita ad un pacchetto più completo”, ha aggiunto il responsabile britannico. “Penso che questo, combinato agli sforzi del nostro fornitore della PU che ci ha portato il motore originariamente previsto per il 2022, ci abbia permesso di ricongiungerci ai rivali tedeschi”.
Non fosse per l’incidente di Silverstone e il rocambolesco GP dell’Ungheria Verstappen oggi sarebbe al vertice della generale, allo stesso modo del marchio fondato da Dietrich Mateschitz, ed invece, ancora una volta, la sorte ha premiato le Frecce Nere ed Hamilton. Vedremo se da Spa in poi la storia prenderà un’altra piega.
Chiara Rainis
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