Lorenzo Savadori porta la Aprilia in testa alla seconda sessione di prove libere del Gran Premio di Stiria. E ringrazia Dovizioso
Vedere una Aprilia in testa in MotoGP già di per sé fa notizia. Se poi è quella di Lorenzo Savadori, un pilota che viene dalle derivate di serie, buttato nella mischia senza troppi complimenti sul finale del campionato scorso e quindi ancora in fase di apprendistato, l’impresa è ancora più clamorosa.
Eppure è proprio quello che è successo nella seconda sessione di prove libere del Gran Premio di Stiria, dove l’italiano si è issato in prima posizione. Per giunta su un tracciato sul quale, prima di stamattina, non aveva mai messo le ruote.
“Sono contento delle seconde prove libere, mentre nelle prime ho dovuto imparare un circuito totalmente nuovo per me”, spiega. “Stamattina ho usato sempre le stese gomme, perché ho bisogno di prendere i riferimenti in frenata e in percorrenza. Questa pista, con tanti rettilinei, per me non è semplicissima, posso accusare un po’, è difficile recuperare in altri punti, ma la moto si comporta bene e possiamo fare bene”.
Certo, le condizioni meteo variabili nel pomeriggio lo hanno aiutato: “Sul bagnato la moto è molto più simile alla Superbike, le gomme sono più morbide e la moto si muove molto di più. Per me è più facile: sono sensazioni alle quali sono abituato, riesco a prendere prima il feeling. Anche sull’asciutto sono migliorato, ma non conosco la maggior parte delle piste”.
Con il passare dei Gran Premi, Savadori sta gradualmente colmando la sua mancanza di esperienza: “Io arrivo dal campionato italiano, il salto è importante: quando arrivi in MotoGP ci vogliono almeno due anni per portare tutto al limite, è molto complesso. Cerco di fare il massimo, mi piacerebbe rimanere qui. Credo di poter stare in questo campionato, posso fare bene, ma devo accumulare più esperienza. La mia prima parte di stagione è stata positiva, sempre in crescendo, nella seconda voglio fare un altro passo in avanti”.
Una mano, poi, gliel’ha data anche Andrea Dovizioso, calatosi nei panni di collaudatore d’eccellenza di questa Aprilia: “Sono molto amico di Dovi, è un grande pilota e un grandissimo campione. Conosce molto bene la MotoGP, ci confrontiamo e questo mi aiuta. Lui sta lavorando molto sul 2022, la moto sta crescendo, ha un’ottima base, è veloce su tutte le piste. Da casa lavorano durissimo”.
Ed è anche per merito di Andrea, dunque, se questa RS-GP ha fatto davvero il salto di qualità, come conferma anche Aleix Espargarò, quinto nel turno pomeridiano: “L’Aprilia sta funzionando meglio che mai, anche su questa pista siamo competitivi. Il problema con è l’aderenza: se è poca, vai più piano. Purtroppo qui i muri sono vicini, spero che non ci sai troppa acqua in gara”.
Difficile prendere la decisione di appiedare un Savadori così, anche se Espargarò spera che nella prossima stagione nel box a fianco al suo prenda posto un pilota di primo livello: il nome che si fa sempre più insistentemente è quello di Maverick Vinales, già suo compagno di squadra alla Suzuki, che sarebbe ben contento di riabbracciare.
“Quando sono arrivato qui dalla Suzuki ho pensato che mi aspettasse un grande lavoro”, racconta lo spagnolo. “Adesso la moto è cresciuta tanto, siamo a un ottimo livello: il prossimo passo sarebbe un pilota come Maverick. Lo conosco bene, sarei molto contento se lui venisse qui. In ogni caso, spero che Aprilia prenda un pilota forte e spero sia lui”.
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