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Motomondiale

Pit Beirer: “Non si è mai troppo intelligenti in MotoGP”

Published by
Luigi Ciamburro

Pit Beirer loda Miguel Oliveira e svela qualche dettaglio sul suo modo di lavorare ai box durante i week-end di gara.

Miguel Oliveira ad Assen (Photo by Mirco Lazzari gp/Getty Images)

Nonostante un inizio di stagione non particolarmente entusiasmante, Miguel Oliveira non si è demoralizzato e ha conquistato una vittoria, due podi e un 5° posto nelle ultime quattro gare. KTM ha deciso di puntare sul pilota portoghese che dallo scorso anno ad oggi ha già collezionato tre vittorie confermandosi parte centrale del progetto austriaco. “Miguel Oliveira ha mostrato una prestazione impeccabile dal Mugello. Nelle classi piccole, c’era ancora una chiara debolezza nella qualificazione – ha spiegato Pit Beirer a Speedweek.com -. Da allora ha eliminato anche quello… Miguel guida con una qualità estremamente elevata”:

Ad inizio campionato ha sofferto un po’ l’adattamento alla nuova gomma anteriore Michelin, trovando un grande aiuto nel nuovo telaio sfoggiato in occasione del week-end in Toscana. Inoltre Oliveira ha un suo modo di lavorare strategico, non utilizza gomme nuove nelle FP1, preferendo lavorare più sull’assetto che sulla ricerca del tempo. “Penso che non si possa essere mai troppo intelligenti per la MotoGP perché questa categoria è così brutalmente complessa. Se guardi solo quanti pulsanti hanno i ragazzi sul manubrio e cosa devono azionare… È un compito complesso”, ha aggiunto Pit Beirer.

Miguel e il suo team conducono un grande lavoro di squadra, studiano la migliore strategia per la domenica sin dal venerdì, a cominciare dall’usura delle gomme. A fare la differenza è il suo stile di guida molto pulito e preciso. “Miguel e il team sono molto analitici. Vuole rivedere tutti i dati la sera, vuole capire esattamente tutto. Questo lo rende molto forte. Ci piace questa collaborazione. Ma abbiamo anche apprezzato quanto sia stato bravo quando siamo stati davvero nei guai in Qatar. Ora – ha concluso Pit Beirer – puoi vedere quali frutti ha portato questo percorso in breve tempo”.

Miguel Oliveira (getty images)
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Luigi Ciamburro

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