L’olandese mastica amaro dopo aver dominato le libere, mentre Hamilton è carico come non mai. E prova a sfruttare l’entusiasmo dei suoi tifosi
Il ruggito del leone. Lewis Hamilton ha tirato fuori tutto quello che aveva a Silverstone. E alla fine è arrivata la pole, la prima storica del venerdì che porterà domani alla Qualifica Sprint. Ma sarà lotta sul filo dei centesimi con Max Verstappen, che è lì, alle spalle dell’inglese. Pronto ad attaccare la Mercedes e provare ad allungare ancora in classifica.
Una pole che vale tanto quella di Hamilton, che ha voluto lanciare un messaggio chiaro a Verstappen. Che non vuole mollare di un centimetro, anche se i 32 punti di stacco sembrano un’enormità. E dalla sua avrà anche il pubblico delle grandi occasioni: “Ci mancava tutto questo da un anno e passa – ha ammesso dopo le qualifiche -. Mi manca la voce. Sono grato di vedere queste. Ci siete mancati. Pubblico gremito qui a Silverstone da energia diversa. Speravo che l’energia dei fans ci avrebbe portato in prima posizione. Questo risultato lo devo anche a loro. L’opera però va completata nelle prossime due giornate. Avrò bisogno di tutto il supporto possibile del pubblico“.
Ha sorpreso vedere Hamilton sempre in difficoltà nelle libere così in lotta per la pole, ma il britannico non si preoccupa di questo: “Non so cosa stiano facendo in Red Bull. Noi abbiamo fatto il nostro lavoro cercando di migliorare gradualmente. Il primo tentativo è stato grandioso. Il secondo era ancora meglio ma ho poi sbagliato una curva alla fine. Mi ha ricordato qui la prima pole nel 2007″.
E ha svelato anche un segreto: “Stamattina ho fatto lavoro al simulatore avendo la mattinata libera. Non abbiamo lasciato niente di intentato. Ci sono stato martedì e poi avevamo questa mattinata libera e mi sono detto ‘perché devo stare seduto a sprecare tempo?’. Abbiamo fatto questa sessione di prove al simulatore stamattina per dare più dati possibili alla squadra”.
Di sicuro il leader della classifica mastica amaro. L’olandese ha dominato le libere, impressionando per la facilità con cui otteneva i tempi e il ritmo rispetto a tutti gli altri. Ma poi la beffa in qualifica. “La macchina stava andando piuttosto bene, era ben guidabile – ha ammesso -. Poi però c’è stato molto sottosterzo e non potevo attaccare davvero le curve. Aspettavo solo che ci fosse più aderenza sull’anteriore”.
E parla di “sensazione bizzarra nella guida”. Alla fine però sarà comunque in prima fila e potrà lottare con Hamilton: “È andata come è andata ma siamo vicini – ha concluso -. Domani vedremo. Per la gara abbiamo una buona macchina ma dobbiamo sistemare i problemi”.
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