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Motomondiale

Yamaha, le pagelle di metà 2021: si salva solo il fenomeno Quartararo

Published by
Oscar Slaifer

Partiva come la favorita del 2021. E la Yamaha per ora ha rispettato i pronostici. ma per ora sta tenendo botta solo Fabio Quartararo

Fabio Quartararo (Photo by Mirco Lazzari gp/Getty Images)

Partiva come la favorita del 2021. E la Yamaha per ora ha rispettato i pronostici. Certo è che se Fabio Quartararo sta facendo il suo, stanno mancando incredibilmente tutti gli altri alfieri. E un motivo c’è.

A salvare Yamaha ci pensa il solito Quartararo

Era il favorito dopo Joan Mir e lo ha confermato a suon di risultati Quartararo, che merita un bel 9 per questo primo scorcio di stagione. Dopo un quinto posto piuttosto sottotono all’esordio, il francese si è subito rifatto con due vittorie tra Doha e Portimao, mettendo in chiaro le cose. L’unico passo falso è arrivato a Jerez, dove è arrivato un 13° posto a causa di un indurimento del braccio destro che lo ha fatto precipitare in classifica quando era in testa.

Da quel momento sono arrivati quattro podi in cinque gare, con ben due successi (Mugello e Assen). E quando si è trattato di stringere i denti per colpa di una Yamaha non troppo all’altezza ha saputo tenere botta, portando a casa comunque punti pesanti. Segno di una sicurezza non solo nel mezzo ma anche in se stesso, punto dove ha lavorato molto rispetto allo scorso anno dove faticava a guidare sopra i problemi della M1.

Vinales-Morbidelli-Rossi, tutti bocciati

Finiscono invece sotto la sufficienza gli altri compagni in Yamaha. A partire da Maverick Vinales. Lui, come Quartararo, era chiamato alla stagione decisiva, quella del salto definitivo. In assenza ancora una volta, almeno all’inizio, di Her Majesty Marc Marquez, l’iberico insieme al francese doveva partire con i favori del pronostico. Per portare a casa quel titolo che troppo a lungo ha inseguito solo a parole.

E invece Vinales ha illuso tutti, ancora una volta. La vittoria alla prima in Qatar ha fatto credere che fosse cambiato veramente, merito anche di una paternità in arrivo che può cambiarti tanto a livello mentale. E invece, come gli è capitato spesso, il giocattolo si è rotto sul più bello. Mai capace di andare oltre i difetti della M1.

Quando le difficoltà arrivano, lui si fa sempre travolgere in maniera potente, senza reazione. Stavolta però la vicenda ha fatto morti e feriti. La decisione infatti di interrompere i rapporti a fine stagione è già arrivata, segno di un malessere reciproco che è esploso in maniera netta, anche grazie ai risultati eccellenti dall’altra parte del box. Merita un 5 solo per la vittoria e l’ultimo secondo posto d’orgoglio ad Assen dopo il disastroso Gp al Sachsenring. Altrimenti il voto sarebbe stato ancora più severo.

Peggio va a Franco Morbidelli e Valentino Rossi, per ora protagonisti di una stagione da 4 in pagella. La vita nel team Petronas è più difficile del previsto. Partiti con grande aspettative, entrambi sono stati risucchiati da problemi simili quanto diversi al tempo stesso.

Da una parte l’italo-brasiliano, alle prese con una M1 del 2019, pur essendo vicecampione del mondo e poco supportato dalla casa madre. Una situazione che ha stizzito e non poco il pilota, che a Portimao e Jerez è tornato grazie al suo talento a far vedere ottime cose, facendo capire che con un piccolo sforzo sarebbe potuto essere un’altra freccia nell’arco della Yamaha. E invece nulla. Solo tanta frustrazione per una situazione che sembra non avere sbocco. E la tensione tra Yamaha e il Dottore che sembra poter nuocere anche a Morbidelli. Insomma un vero caos, che la Yamaha potrebbe risolvere promuovendo Morbidelli a ufficiale dopo l’addio a Vinales.

Dall’altra un Rossi che sperava in una stagione normale e con un team tutto nuovo di poter tornare a esprimersi ad alti livelli e che invece è incappato nella prima parte di stagione peggiore di sempre. I problemi? Sempre gli stessi che lo attanagliano da stagioni, che il suo team non riesce a risolvere. Un decimo posto al Mugello come miglior risultato non può far sperare a un 2002 ancora in pista per il campione di Tavullia, sempre più vicino al ritiro, anche se da mesi viene tirato per la giacchetta da chi, da una parte, lo vuole in pensione, e da chi invece lo vuole ancora in sella per un anno. Se è vero che dovevano parlare i risultati per lui, per ora la decisione sembra solo una. Ma spetterà solo a Rossi decidere.

LEGGI ANCHE —> Quartararo da 9, Valentino Rossi bocciato: pagelle di metà 2021 in MotoGP

Valentino Rossi in pit lane (Foto Petronas)

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