Le urla di Bottas via radio durante il GP di Francia sono state molto apprezzate dal boss Mercedes, ma ora le domande si moltiplicano.
Se quanto sta accadendo ultimamente in Mercedes dovrebbe preoccupare i protagonisti, per Toto Wolff è un beneficio. Nel giro di pochissimo tempo nella scuderia con base tra Brackley e Brixworth sono saltati tutti i ponti e nessuno tra i due driver e il responsabile del gruppo, si è posto il problema di avanzare critiche all’altro pubblicamente.
Nella fattispecie, lo sfogo di Bottas nelle fasi concitate del round del Paul Ricard dovrebbero essere allarmanti proprio perché da buon finnico, il #77 difficilmente perde le staffe, eppure per il team principal sono state un buon segno.
“Penso sia stato fantastico. Finalmente si è lamentato. Ha tirato fuori qualcosa. Per quanto mi riguarda è stato un piacere”, ha affermato domenica sera, elogiando i progressi del biondo di Nastola rispetto ai recenti gran premi.
Sentitosi snobbato dal suo gruppo di lavoro, disinteressato alle indicazioni fornite a proposito della strategia da adottare, Valtteri ha espresso un disappunto che è anche sintomo di mancanza di tranquillità per quanto sta avvenendo nel dietro alle quinte. Proprio alla vigilia dell’appuntamento transalpino la dirigenza della Stella aveva rimandato a più avanti nella stagione la tematica del rinnovo del contratto. Ciò significa che da qui a potenzialmente agosto/settembre, il pilota della Päijät-Hame rimarrà in bilico e con il fiato di Russell sul collo.
E proprio sul probabile arrivo nell’equipe germanica di George si è espressa Monisha Kaltenborn. Intervenuta a Sport 1 l’ex capo della Sauber si è detta convinta che il 2022 potrebbe essere l’anno del talento britannico. “Lo hanno fatto maturare, quindi ad un certo punto lo dovranno utilizzare. Altrimenti perché farlo crescere con loro?”, la domanda retorica della manager. “Non svezzi un ragazzo di quelle capacità per farlo beneficiare ad altri”, ha chiosato lasciando ben pochi speranze a Bottas.
Chiara Rainis
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