La Pirelli ha indagato le ragioni che hanno portato all’esplosione delle gomme di Max Verstappen e di Lance Stroll in Azerbaigian
Conclusa l’indagine, la Pirelli fa chiarezza sui clamorosi cedimenti delle gomme posteriori sinistre che sono costati il ritiro a Max Verstappen e a Lance Stroll nell’ultimo Gran Premio in Azerbaigian. E che avrebbero anche potuto provocare conseguenze ben più gravi, anche sul fronte della sicurezza.
Gli pneumatici incriminati sono stati trasportati per via aerea a Milano, al quartier generale del costruttore di gomme, che li ha analizzati dettagliatamente nei suoi laboratori. Ieri, martedì, è arrivato il verdetto, che non punta il dito né su un problema di produzione, né su un detrito, come si era inizialmente pensato.
Le coperture sono esplose per una rottura della spalla interna delle gomme, probabilmente a causa delle “condizioni di utilizzo”, come si legge nel comunicato stampa ufficiale diramato dalla Pirelli. Probabilmente questa dicitura si riferisce o alla pressione o alle temperature adottate durante la gara dai due team, la Red Bull e la Aston Martin.
In seguito a questa scoperta, sono stati predisposti dei nuovi protocolli che riguardano la pressione delle gomme e sulle termocoperte proprio per evitare che si ripetano incidenti del genere. La Federazione internazionale dell’automobile ha già informato le squadre, attraverso una direttiva tecnica, dei processi che andranno seguiti e dei controlli ulteriori che verranno predisposti.
Ma la Red Bull non ci sta: ribatte di aver seguito scrupolosamente tutte le raccomandazioni: “Abbiamo lavorato a stretto contatto con la Pirelli e la Fia durante la sua indagine sull’esplosione della gomma di Max e possiamo confermare che non è stato trovato alcun problema sulla macchina”, dichiara la nota diramata dai Bibitari. “Abbiamo aderito ai parametri della Pirelli in ogni momento e continueremo a seguire le loro linee guida”.
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