Miller dispiaciuto come tutti i suoi colleghi del Motomondiale per la morte di Dupasquier. Il pilota Ducati dopo la gara al Mugello spiega le sue sensazioni.
Probabilmente ci si aspettava di più da Jack Miller al Mugello, dove ha chiuso solamente in sesta posizione la gara. Dopo le vittorie a Jerez e Le Mans, lo si immaginava almeno in lotta per il podio.
Va detto che i precedenti del pilota Ducati nel Gran Premio d’Italia non sono positivi, quindi il piazzamento di ieri in realtà non andrebbe neppure visto negativamente. Da quando è in MotoGP, aveva concluso la gara solamente una volta (nel 2017, quindicesimo posto). Quello di ieri è il suo miglior risultato di sempre al Mugello, anche in Moto3 non era andato meglio. Non ha un buon rapporto con il circuito toscano.
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Miller al termine della gara MotoGP al Mugello non si è detto insoddisfatto del risultato ottenuto: «È stata una gara di sopravvivenza. Ho fatto un po’ di fatica a causa del vento. Ho cercato di fare del mio meglio, cambiando anche un po’ il mio stile di guida. Il mio obiettivo principale era quello di tornare a casa con un po’ di punti. Ho chiuso sesto e sono abbastanza soddisfatto. Al Mugello avevo solo finito una gara negli scorsi anni. Volevo rivedere la bandiera a scacchi».
Il pilota australiano non era perfettamente a suo agio sulla sua Desmosedici GP21 e ha preferito evitare rischi, accontentandosi del sesto posto invece che forzare e magari non prendere neanche quei 10 punti comunque preziosi per la classifica mondiale.
Inevitabile che Jack sia stato interpellato anche sulla morte di Jason Dupasquier e ha espresso il seguente pensiero: «È stato terribile, una tragedia. Un giovane è morto, era come un fratello o un figlio. Vedevo molto di me in Jason. Era riuscito a essere molto veloce in Moto3 quest’anno. È morto facendo quello che amava. Porgo le mie condoglianze alla famiglia, deve essere terribile per un padre e una madre vivere tutto questo».
Se il suo compagno di squadra Francesco Bagnaia ha detto sarebbe stato più rispettoso non correre, invece Miller pensa che Dupasquier avrebbe voluto che la gara avvenisse regolarmente e magari è stato giusto gareggiare proprio per omaggiarlo: «Mi sento maledettamente male. Quando sabato stavamo cenando con la squadra ho chiesto di spegnere gli schermi per non vedere le immagini. Comunque sono sicuro che avrebbe voluto che la gara si svolgesse. Il minuto di silenzio è stato emozionante».
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