Dopo un 2021 orientato alla crescita, la Ferrari punta a fare il botto nel campionato della rivoluzione. Interessante l’ultima decisione.
Il 2022 sarà l’anno della verità per la Ferrari. Archiviate, si spera, tre stagioni di dolori, la scuderia dovrà dare prova d’orgoglio, dimostrare al Drake che segue le vicissitudini rosse dall’alto, che non tutto è perduto, che il Cavallino può tornare ad essere rampante prima che trascorra un ventennio dall’ultimo successo iridato. Considerato l’evidente svantaggio sulla Mercedes e sulla Red Bull, i suoi prossimi mesi dovranno essere, per dirla alla Leopardi, di lavoro matto e disperatissimo, in modo da presentarsi ai nastri di partenza della campagna del grande cambiamento tecnico, alla pari o con un quid in più rispetto alle rivali.
Per raggiungere questo obiettivo sarà dunque fondamentale sfruttare ogni occasione per migliorare e conoscere i dettagli e i segreti del materiale che verrà utilizzato. E per adesso la squadra di Maranello pare aver capito come sia l’unica strada.
Nelle ultime ore da Stoccarda, o meglio da Brackley, hanno fatto sapere che rinunceranno ai test Pirelli programmati dopo il GP di Monaco a Le Castellet, per non sforare la cifra imposta dal budget cap. E udite, udite, chi sostituirà Hamilton e Bottas? Saranno esattamente Leclerc e Sainz.
La sessione fissata in Francia dal produttore milanese verterà sullo sviluppo delle coperture wet da 18″. In questo modo l’equipe modenese avrà coperto sette delle ventuno giornate messe a disposizione dalla FIA per gli pneumatici.
La Ferrari ha viene da una tre giorni a Jerez de la Frontera lo scorso inverno, e da una sola in Bahrain. Dopo il Paul Ricard, gli italiani andranno a provare a Budapest all’indomani del round dell’Ungheria. Una chance che seppure al buio potrebbe aiutare il team nell’interpretazione della “scarpe” nel mondiale venturo, quando le novità a cui far fronte saranno numerose.
Chiara Rainis
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