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MotoGP

Ducati, Ciabatti si gode i suoi talenti: “Abbiamo creduto in Miller e Bagnaia”

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Fabrizio Corgnati

Il direttore sportivo della Ducati, Paolo Ciabatti, coccola i due piloti reduci dall’impresa di Jerez, Jack Miller e Pecco Bagnaia

Pecco Bagnaia e Jack Miller con il direttore generale Gigi Dall’Igna (Foto Ducati)

La Ducati lascia uno dei circuiti che, sulla carta, avrebbero dovuto riservare le maggiori difficoltà alla sua Desmosedici, con un risultato letteralmente perfetto.

Nel Gran Premio di Spagna è arrivata la prima doppietta dal 2018 e, soprattutto, il primo successo a Jerez de la Frontera a quindici anni dall’ultima (e unica) volta in cui riuscirono ad imporsi qui, nel 2006 con Loris Capirossi. Ragioni sufficienti per far esprimere con parole importanti il direttore sportivo Paolo Ciabatti alla luce dell’impresa di domenica.

“È stato un risultato importante per diversi motivi”, spiega ai microfoni del Corriere dello Sport. “Non arrivava da tanto tempo, è arrivato su una pista teoricamente ostica per Ducati, perché Jack ha vinto la sua prima gara con noi dopo aver iniziato la stagione con qualche difficoltà per il problema della sindrome compartimentale al braccio destro, e perché Pecco ha fatto un’altra bellissima gara ed è in testa al Mondiale”.

Miller e Bagnaia, i gioielli della Ducati

Per Jack Miller si è trattato di un trionfo che ha spazzato via il difficile inizio di stagione, segnato dal dolore al braccio, che non gli aveva permesso di mostrare le sue doti al debutto nel team ufficiale. “Gli abbiamo fatto capire che ci può stare che un problema fisico comprometta l’inizio del campionato, ma ci sono ancora tante gare e la nostra fiducia in lui è immutata”, prosegue il ds. “Ha un talento mostruoso, quindi abbiamo provato a creargli intorno la giusta tranquillità. Per fortuna questa vittoria è arrivata nel momento migliore, anche per tirarlo fuori da una spirale in cui si era infilato”.

E anche nel caso di Bagnaia, la leadership iridata dà ragione alla Rossa di Borgo Panigale che ha puntato su di lui da lungo tempo: “In Pecco abbiamo creduto in tempi non sospetti, prima ancora che iniziasse la stagione 2018, in cui poi ha vinto il titolo in Moto2“, ricorda Ciabatti. “Nel 2019 ha avuto un esordio molto difficile in MotoGP, nel 2020 sulla moto ufficiale ha fatto vedere belle cose, concludendo però la stagione in ombra. Invece quest’anno è riuscito a lavorare su se stesso ed è arrivato in Qatar convinto dei propri mezzi”.

LEGGI ANCHE —> Ducati, i numeri della riscossa: ecco perché il Mondiale è possibile

Il direttore sportivo Paolo Ciabatti (Foto Ducati)
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Fabrizio Corgnati

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