Al termine del lunedì di test MotoGP a Jerez, Pecco Bagnaia riflette sulla sua posizione di capolista del campionato conquistata ieri
“Sono passate solo venticinque ore, devo abituarmici!”. Pecco Bagnaia ci ride sopra, quando i giornalisti gli chiedono come ci si senta da capolista del campionato di MotoGP.
La prima posizione in classifica generale, il pilota della Ducati se l’è presa ieri, grazie al secondo posto conquistato nel Gran Premio di Spagna. Ma guai a parlare di titolo iridato: per i calcoli è ancora davvero troppo presto. “Sinceramente non ci penso”, commenta al termine del lunedì di test a Jerez de la Frontera. “Abbiamo disputato solo quattro gare, sarebbe sbagliato iniziare già a fare ragionamenti in questo senso. Al momento penso solo alla prossima gara”.
Una gara che, a differenza di quella appena trascorsa, si svolgerà su una pista amica della Desmosedici. E sarà solo la prima di una serie: “Su una pista sulla quale abbiamo sempre faticato e siamo riusciti a chiudere secondi”, prosegue il torinese. “Ora arrivano circuiti buoni per noi: Le Mans, il Mugello, Barcellona ed Assen. Al Sachsenring invece potremmo fare fatica, la Finlandia non la conosce nessuno, perché non ci abbiamo mai corso”.
Di certo il suo primo anno da pilota factory Ducati è cominciato nel migliore dei modi: “La pressione del team ufficiale mi aiuta a restare più concentrato in certe situazioni”, spiega. Merito anche di un feeling perfetto trovato con la Rossa di Borgo Panigale, che sembra calzargli addosso come un guanto.
“La Ducati, per me, è la moto migliore che ci sia”, afferma. “Mi trovo bene in tutto, la guido nel modo giusto e ho un’ottima fiducia sull’anteriore. Certo, ogni moto ha i suoi pro e contro: la nostra ha una grande velocità massima, stabilità e frenata. Al momento forse soffriamo un po’ troppo in trazione, ma ci stiamo lavorando ed anche oggi abbiamo fatto un passo avanti. Per ora siamo contenti, ma siamo anche sicuri di avere un certo margine di miglioramento”.
A proposito di miglioramenti, qualcuno Bagnaia lo ha realizzato proprio sfruttando i collaudi odierni: “Abbiamo completato un lavoro che ci portavamo dietro da tempo. C’erano ancora dei dubbi da risolvere dal Qatar, ma abbiamo portato a termine tutto il programma prefissato senza intoppi. Anzi, siamo anche riusciti a migliorare qualcosa a livello di passo”.
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