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Motomondiale

Fabio Quartararo dallo psicologo, ma non è l’unico pilota

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Luigi Ciamburro

Fabio Quartararo ha lavorato soprattutto sulla psiche durante la pausa invernale. In passato anche altri piloti si sono rivolti ad uno psicologo.

Fabio Quartararo (getty images)

La stagione 2020 era iniziata alla grande per Fabio Quartararo, rimasto in testa alla classifica per metà campionato, prima di sprofondare all’ottavo posto in classifica, senza riuscire a centrare una top-10 nelle ultime tre gare. Cosa è cambiato sulla sua Yamaha M1? Praticamente nulla dal punto di vista tecnico, ma a fare la differenza è una questione mentale. Da qui la scelta del pilota francese di affidarsi ad uno psicologo dello sport durante l’inverno, per imparare a gestire lo stress e la pressione.

Non è certo l’unico pilota ad aver adottato questa soluzione per lavorare sulla forza mentale, un ingrediente non certo secondario per fare la differenza. E al momento l’opzione sembra portare i suoi frutti, con due vittorie nelle prime tre gare. Dopo la sua vittoria a Portimao, Fabio Quartararo ha sottolineato: “Quella era al 70 per cento una questione di testa”.

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L’ammissione di Pol

Anche il pilota Repsol Honda Pol Espargarò ha ammesso di aver fatto ricorso ad uno psicologo: “Sì, l’ho provato non molto tempo fa. A volte aiuta. Dipende dalla situazione in cui ti trovi. So che Fabio è un tipo più nervoso. Forse è per questo che ne aveva bisogno. Altri non ne hanno bisogno. Ma quando ne hai bisogno, te ne accorgi”, continua il minore dei fratelli Espargarò. “Quando ero nella situazione cercavo aiuto. Al momento non ne ho bisogno. Per me si tratta principalmente di fare chilometri e fare esperienza”.

In questo momento la priorità del pilota catalano è prendere più confidenza con la Honda RC213V, cercando di capirne pregi e limiti, da qui l’intenzione di studiare con attenzione i dati di Marc Marquez che conosce questa moto dal 2013. “Sto cercando di farmi un’idea della ruota anteriore, dei freni. Siamo già veloci. Adesso è solo questione di esperienza. Mi aiuterà molto guidare su piste come Jerez e Le Mans che conosco bene e dove andavo bene io. Qatar e Portimao non erano i circuiti migliori per iniziare”, ha concluso Pol Espargarò.

Pol Espargaro (getty images)
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Luigi Ciamburro

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