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Formula 1

Superlega di calcio? Un film già visto in Formula 1. Ecco come andò a finire

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Oscar Slaifer

Uefa e Fifa contro i 12 team che hanno creato la Superlega. Il precedente della F1 è simile, così come potrebbe esserlo la conclusione

F1 in azione a Imola (Photo by Bryn Lennon/Getty Images)

Il progetto Superlega sta scuotendo in questi giorno il mondo del calcio. 12 tra i club più titolati e importanti d’Europa (tra cui le italiane Juventus, Inter e Milan) hanno rotto gli indugi creando un nuovo torneo, iniziando una vera battaglia contro le istituzioni del pallone, Uefa e Fifa in testa. Un’idea che nel giro di 48 ore però sembra già essere fallita, con l’addio alla spicciolata dei team. Un caso questo che fa tornare alla mente il progetto che avrebbe portato alcune squadre ad allontanarsi dall’attuale F1.

F1 come la Superlega di calcio: una questione di soldi

Era il 2009, quando l’allora presidente della Fia, Max Mosley, impose ai team un tetto alle spese di circa 45 milioni di euro annui. Una cifra che la Formula 1 non era pronta a rispettare, e che non sarebbe in grado di rispettare neanche oggi, visto quanto poi è stato deciso recentemente. Di certo non si poteva arrivare a un taglio delle spese così drastico da un momento all’altro.

Il caso però scoppiò con il Gp di Montecarlo, quando i rappresentanti dei team di F1 (la Fota – acronimo di Formula One Team Association) si riunirono sul Force Blue, lo yacht di Flavio Briatore, per decidere la risposta da dare alla Fia. Williams e Force India furono le prime a dissociarsi, mentre le altre otto scuderie misero nero su bianco l’idea di un nuovo campionato con regole diverse, addirittura con la possibilità di schierare in griglia tre macchine per team.

Fu la scintilla che fece esplodere l’ambiente. Da una parte i team, dall’altra Mosley, che minacciava l’ingresso di nuovi attori nel Circus che avrebbero reso la fetta dei diritti tv ancor più piccola.

La tensione e il ritorno alla normalità (o quasi)

Nel Gp di Turchia l’apice della tensione, che però venne scemando nel giro di poco tempo. L’iscrizione al campionato 2010 di tutte le scuderie arrivò di lì a poco dopo settimane di contrattazioni. Soprattutto il tetto alle spese non fu introdotto, ma fu solo questione di poco. Infatti l’idea di rivedere i costi, così come l’organizzazione intera del Mondiale, era reale, ma si posticipò il tutto solo di qualche stagione. Oggi sappiamo bene come è andata a finire. Max Mosley e Bernie Ecclestone fuori dai giochi, dentro nuovi attori come Liberty Media pronti a sedersi attorno ad un tavolo con i team per creare una F1 diversa. Anche se non meno polemica.

Negli anni anche la Ferrari, così come altri team storici, “in solitaria”, hanno minacciato l’addio. Vedi proprio la Rossa, che in tempi recenti paventò anche il suo sbarco in F.Indy. Dietro sempre il Dio denaro, oltre che questioni organizzative. Un modo, quello della minaccia, per far tornare tutti a più miti consigli e ragionare effettivamente sul futuro di uno sport che per tornare bello ha bisogno costantemente di un restyling, come normale che sia.

Insomma quello della Superlega è un film già visto: due galli pronti a far vedere i propri muscoli, ma che poi riescono a giungere ad un compromesso utile per entrambi. E quello che sta accadendo nelle ultime ore nel mondo del calcio sembra essere molto simile. Con Uefa e Fifa che però, come fece la Fia, devono aprire le porte ad un cambiamento vero del “carrozzone” del mondo del pallone. Altrimenti anche per loro una Liberty Media è dietro l’angolo pronta a sostituirle.

LEGGI ANCHE —> Binotto consiglia Liberty: “Così i GP torneranno ad essere spettacolari”

(Photo by Mark Thompson/Getty Images)
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