L’ex pilota Renault Trulli promuove la scelta del team di richiamare Alonso malgrado l’età e le due stagioni di assenza dalla F1.
Davanti alla notizia del ritorno di Fernando Alonso nel Circus sono stati in molti a storcere il naso. Scetticismo per alcuni, senso di ingiustizia per altri, un po’ per via della carta d’identità dello spagnolo e un po’ perché ci sono forze giovani che avrebbero potuto ottenere quel sedile.
Ma se da un lato ci sono i detrattori, dall’altro non mancano i sostenitori del due volte iridato. Tra questi Jarno Trulli, suo compagno di squadra in Renault nel 2003 e nel 2004, certo che il Samurai saprà sorprendere nonostante un’auto ancora in forte deficit grazie alla sua fame mai doma di successo e competizione.
“Ha in mente soltanto le corse. Non riesco a immaginarmi un suo fallimento. Inoltre è ancora piuttosto in forma”, ha dichiarato al sito ufficiale della F1.
La grande motivazione del 39enne potrebbe però essere incrinata da una monoposto lenta, come d’altronde dimostrato in Bahrain e anche a Imola, almeno fino alle qualifiche. Un pericolo che secondo l’ex pilota abruzzese scivolerà addosso all’asturiano, desideroso di mettersi in mostra e di far vedere al mondo di non aver perso lo smalto.
A questo proposito il driver di Oviedo ha spesso ripetuto di non avere fretta e di essere pronto ad andare avanti a gareggiare ancora a lungo nella speranza finalmente di potersi affermare come in passato.
E molto probabilmente l’attesa durerà ancora un po’ visto che, come confermato dal direttore esecutivo Marcin Budkowski: “Il team è più indietro rispetto al previsto, inoltre gli avversari non stanno certo fermi”.
A pesare sarebbe la mancanza di corrispondenza tra i dati emersi in galleria del vento e quelli offerti dalla pista. Gli aggiornamenti, dunque, saranno la chiave.
Chiara Rainis
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