La Ferrari finisce nel mirino di Striscia la Notizia, che vuole vederci chiaro su quanto accaduto al Gran Premio del Bahrain di F1
Striscia la Notizia scopre qualcosa che non va nel box della Ferrari. Che, in questo caso, non riguarda la monoposto, la SF21, bensì l’equipaggiamento dei due piloti, Charles Leclerc e Carlos Sainz, nonché di tutti i meccanici e ingegneri.
In particolare, a finire sotto i riflettori sono state le mascherine. La Rossa, così come molte altre scuderie del campionato del mondo di Formula 1, utilizza fin dalla scorsa stagione quelle dell’azienda U-Mask, scelte anche da molti altri vip di tanti settori in giro per il mondo.
Ma c’è un problema. Questo dispositivo è stato infatti sequestrato e ritirato dal mercato per decisione del ministero della Salute, e ne è stato vietato il commercio nel nostro Paese, per la precisione nella data del 27 marzo scorso. Il motivo è che sarebbero emersi dubbi sul fatto che le caratteristiche effettive corrispondano a quelle dichiarate ufficialmente dal produttore: sul punto stanno tuttora indagando le autorità competenti.
Peccato che il giorno successivo alla comunicazione di questa notizia, quando è scattato il Gran Premio del Bahrain che ha dato il via alla stagione 2021 del massimo campionato automobilistico, il tg satirico di Canale 5 ha scoperto che le mascherine in questione fossero ancora indossate da molti piloti e addetti ai lavori del paddock. Compresi quelli della Ferrari, che per l’appunto, essendo una scuderia italiana, dovrebbe prendere prontamente atto di una decisione del nostro ministero.
Da Maranello hanno tuttavia risposto a Striscia la Notizia che “Ferrari si è sempre attenuta alle normative in materia” e che infatti “ha dismesso l’utilizzo” delle U-Mask “a partire da lunedì 29 marzo, con la decisione di adottare delle mascherine alternative disponibili sul mercato”.
Questo spiacevole episodio si sarebbe dunque prontamente risolto con l’intervento del Cavallino rampante. Proprio perché, come fa notare l’inviato Moreno Morello in chiusura del suo servizio, “la sicurezza non tollera né incertezze né dilazioni”. Specialmente in un ambiente supertecnologico e che ha addosso gli occhi di tutto il mondo, come quello della Formula 1.
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