Williams e McLaren non sono state le uniche squadre a subire la crisi post-Covid. Un altro team è arrivato vicino alla chiusura.
Lo stop forzato e prolungato a causa della pandemia che l’anno scorso ha investito anche la F1, ha ovviamente impattato sulle risorse finanziarie delle scuderie. Come normale che fosse, eccetto il caso della McLaren, l’impasse ha picchiato duro sulle piccole realtà.
Un esempio su tutti la Haas, finita sull’orlo del precipizio e salvata soltanto da un restyling completo della line-up. Se infatti fino al 2020 l’equipe americana aveva preferito adottare un approccio conservativo improntato sulla continuità, il Coronavirus l’ha costretta a rivedere i propri principi.
A confidarlo ai media il boss Gunther Steiner, il quale ha chiaramente ammesso che la cacciata di Kevin Magnussen e Romain Grosjean è stata obbligata da cause di forza maggiore. D’altronde, forse scoraggiato dalla mancanza di risultati, il patron Gene Haas lo aveva detto. Aveva escluso categoricamente ulteriori investimenti nella F1.
“Non so dirvi quanto abbiamo davvero rischiato di chiudere, ma onestamente credo ad un certo punto ci stiamo stati abbastanza vicini”, ha sostenuto l’ingegnere meranese.
A dare una mano importante alla squadra per evitare il peggio, la liquidità portata da Nikita Mazepin e dal papà Dmitry, che assieme hanno anche provveduto a trovare un title sponsor, ovvero la Urlakali, talmente presente da aver stravolto la storica livrea della monoposto prodotta a Banbury.
Un aiuto è arrivato pure da Mick Schumacher la cui promozione ha convinto il partner 1 & 1 Ionos ad unirsi al gruppo.
Come noto la VF21 non verrà sviluppata nel corso della stagione, proprio per non sprecare denaro in vista della rivoluzione tecnica del 2022, ma qualche ritocco lo si vedrà ugualmente.
È prevista una piccola evoluzione ad Imola (secondo round del campionato) e sarà l’ultima su questo progetto. Ma non si tratta di grandi modifiche, solamente qualche componente non giunta in tempo per la prima gara”, ha specificato il dirigente.
Chiara Rainis
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