Schumacher Jr. è uguale a papà Michael? Secondo gli ex Ferrari in Haas ci sarebbero molte somiglianze nel modo di lavorare.
Buon sangue non mente. Certo. Ma forse non è il caso di correre troppo. Se Mick Schumacher è veramente un talento ce lo dirà il tempo. Perché sì, il tedesco ha vinto in Formula 4, nella Formula 3 europea e in Formula 2, ma la F1 è tutta un’altra storia. E le carriere di molti giovani piloti approdati nel Circus, poi costretti a cambiare presto aria, ci dicono che aver fatto bene nelle categorie minori non è garanzia di successo nella classe regina.
Entrato immediatamente nel cuore del paddock per il suo carattere umile e riservato, il 22enne, ha fatto scattare il paragone con il padre Michael un po’ per la somiglianza fisica e un po’ per il suo approccio al mestiere.
Secondo quanto riferito dal team principal della Haas Gunther Steiner, alcuni membri della scuderia provenienti dalla Ferrari, avrebbero ritrovati diversi tratti in comune.
“Mi hanno spiegato come lavorava il papà e credo che sia uguale. Si impegna moltissimo, vuole sapere tutto, ci tiene ad imparare e migliorare ogni giorno, ogni ora, ogni minuto”, ha dichiarato a Motorsport.com l’ingegnere meranese.
Purtroppo per Schumi Jr., nel 2021 la sua vita sarà piuttosto grama dovendo affrontare il mondiale del debutto su una monoposto praticamente ferma all’anno precedente.
“Non potrà ottenere grandi risultati non avendo il materiale adeguato per riuscirci”, si è affrettato a dire il 55enne quasi a volerlo proteggere dalle critiche che potrebbero arrivare in caso di prestazioni negative.
Alla luce di un campionato di transizione, Mick dovrà cercare di apprendere il più possibile, così da cominciare a raccogliere una volta che avrà in mano una macchina decente.
“E’ qui per una lunga carriera non per un breve passaggio. Di solito la prima campagna è molto complicata, specialmente se non si ha una vettura forte. Avendo scelto di non sviluppare la VF21 non potremo certo attendercelo in pole o in seconda posizione in qualifica”, ha chiosato il dirigente.
Chiara Rainis
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