Michelin si pone l’obiettivo di realizzare pneumatici ecosostenibili al 100% entro il 2050. Tante le nuove tecnologie innovative in programma.
L’obiettivo futuro della Michelin è produrre pneumatici con materiali esclusivamente rinnovabili e ridurre l’impronta di carbonio e integrare materiali sostenibili e riciclati in tutti i suoi prodotti. Sebbene sia un obiettivo fissato per il 2050, il gruppo si baserà sul concetto VISION introdotto nel 2017, un concept di pneumatico airless, connesso, ricaricabile ed ecologico.
Attualmente gli pneumatici prodotti dai francesi contengono circa il 30% di materie prime naturali e impiega oltre 6.000 dipendenti qualificati nella ricerca di nuove tecnologie. Michelin ha depositato almeno 10.000 brevetti per la progettazione e la produzione di pneumatici, forte di un’esperienza in MotoGP. Ha stretto partnership con aziende innovative e startup per sviluppare nuove tecnologie, come quella che consentirà di riciclare il polistirolo e recuperare il carbonio o l’olio di pirolisi dai pneumatici usati.
Il gruppo francese ha già accordi con Axens e IFP Energies Nouvelles, società del progetto BioButterflye, per produrre Butadiene (gomma sintetica) di origine vegetale e sostituire il Butadiene ottenuto dal petrolio. Dal 2020 ha anche un accordo con i canadesi Pirowave, che consente loro di produrre stirene riciclato attraverso le plastiche negli imballaggi. Un progetto con cui si potrebbero riciclare 42.000 milioni di container in un anno.
Inoltre, in questo mese di febbraio inizieranno la costruzione del loro primo impianto completo di riciclaggio dei pneumatici, supportato da Enviro. L’azienda svedese introdurrà una speciale tecnologia brevettata per recuperare nerofumo, olio di pirolisi, acciaio, gas e altri materiali nel processo di riciclaggio dei pneumatici usati. L’unica domanda è se, con questi nuovi processi di produzione, il prezzo e la qualità del prodotto ne risentiranno.
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