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Motomondiale

Pecco Bagnaia incontra i boss Ducati: “Mi ha scritto Casey Stoner”

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Luigi Ciamburro

Pecco Bagnaia ha fatto visita allo stabilimento Ducati a Borgo Panigale, dove ha incontrato Davide Tardozzi e Claudio Domenicali.

Pecco Bagnaia (foto Ducati)

Pecco Bagnaia veste per la prima volta i panni del team Ducati factory. L’ha fatto durante il giorno della presentazione della squadra 2021, ma per occupare il box vero e proprio dovrà aspettare il primo test in Qatar del 6 marzo. La scorsa settimana ha tenuto un test privato a Jerez de la Frontera in sella ad una Panigale di serie per togliersi un po’ di ruggine invernale di dosso, in compagnia degli altri piloti Ducati.

Adesso la scuderia emiliana ha pubblicato un video che mostra la sua visita allo stabilimento bolognese, dove ad accoglierlo c’erano il team manager Davide Tardozzi e l’ad Claudio Domenicali. Pecco Bagnaia fa visita al museo Ducati e si sofferma davanti alla tuta di Casey Stoner, l’ultimo a vincere il titolo mondiale con una Rossa. “È piccolo, sembra basso. Quest’anno mi ha scritto, soprattutto dopo le prime gare dell’anno”, ha ammesso il giovane allievo della VR46 Riders Academy.

Le parole di Domenicali e Tardozzi

Successivamente, il neo pilota Ducati ha visitato lo stabilimento di produzione e, infine, ha incontrato Tardozzi e Domenicali. È stato l’amministratore delegato della Ducati a parlare per primo. “Ti dirò una cosa. Ora, da un lato hai la responsabilità di far parte del team ufficiale. Anche per noi. Il nostro nome è Ducati, abbiamo la responsabilità di farlo bene. Ma d’altra parte, c’è il supporto di persone che si prendono davvero cura di te. Davide [Tardozzi] è uno di loro”.

Il team manager ha fatto un breve discorso a Bagnaia. “Pecco è già più maturo dei suoi 24 anni. Il fatto che abbia vinto un mondiale e fatto grandi cose lo scorso anno, arrivando addirittura a toccare il fondo con un infortunio, significa che ha dovuto affrontare le maggiori difficoltà per un pilota. Gli ho detto che la cosa difficile è rimanere concentrati per dieci mesi all’anno. Svegliarsi ogni mattina, desiderando di ottenere quel risultato. Poi vai a letto la sera pensando sempre a quel risultato. Questa – ha concluso Davide Tardozzi – è la parte più difficile”.

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Luigi Ciamburro

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