La Yamaha ha fatto bene a non riconfermare Valentino Rossi e a sostituirlo con Fabio Quartararo? Ecco cosa ne pensa Paolo Beltramo
È una delle grandi domande che tengono banco tra appassionati e addetti ai lavori della MotoGP alla vigilia della stagione 2021. La Yamaha ha fatto bene a non riconfermare Valentino Rossi nella squadra ufficiale? E, se la risposta fosse sì, davvero la scelta più giusta era quella di promuovere al suo posto Fabio Quartararo?
In attesa di vedere la prova della pista, ha detto la sua piuttosto schiettamente Paolo Beltramo, opinionista di Sky, che sembra avere le idee chiare in merito. La decisione della Casa dei Diapason di puntare sulla nuova generazione di piloti, sostituendo un campione dalla classe e dal talento fuori discussione ma che si sta ormai avviando verso la fase conclusiva della sua carriera, sembra comprensibile.
“Da una parte ci sta”, ha commentato Beltramo. “Prima o poi Valentino Rossi avrebbe smesso o, comunque, da un po’ non rappresentava più il futuro. Quindi ci sta che in Giappone, alla Yamaha, abbiano deciso di cambiare, di prendere un pilota più giovane. Senza peraltro perdere del tutto Rossi, perché comunque si corre per passione, nascono affetti e stime, ma si corre per vincere e vendere. Quindi ci sta”.
Più discutibile sembra la scelta di puntare al suo posto su due piloti come Maverick Vinales e Fabio Quartararo, che entrambi hanno nella scarsa costanza di rendimento il proprio principale tallone d’Achille. “Vinales dice una cosa e il giorno dopo ne accade un’altra, è insicuro, altalenante”, commenta Paolone. “Se quest’inverno avrà lavorato sulla sua testa, complice anche il fatto di non avere più Rossi in squadra, e sarà riuscito a diventare più freddo e duro, beh, magari potrebbe davvero essere il pilota capace di riportare il titolo alla Yamaha. Altrimenti avrà perso, dopo il quinto anno in Yamaha e i due iniziali in Suzuki, le sue chance da super top rider”.
La stessa cosa vale per il Diablo: “È sicuramente una grande promessa, ma pure lui, come Vinales, ha una certa propensione all’incostanza, all’essere capace di vincere gare pazzesche e poi a perdere corse che sembrano favorevoli. Insomma Yamaha ha puntato, investito sulla maturazione dei suoi due piloti di punta, ma giovani. Sapendo comunque di avere nel team Petronas Rossi e Morbidelli, comunque due fenomeni”.
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