La Ferrari non entrerà in IndyCar almeno nel futuro più prossimo. Intanto giungono buone notizie economiche per il team.
Lo scorso anno qualche chiacchiera con Roger Penske, uno dei grandi boss della serie americana, l’aveva fatta. Poi però la Rossa ha optato per stoppare il progetto IndyCar. Studiato per evitare di licenziare buona parte del suo personale a seguito dell’entrata in vigore del budget cap fissato per il 2021 a 145 milioni di dollari e in seguito a scalare, il piano è saltato quando è emersa la possibilità di cedere forza lavoro alla Haas.
“Siamo giunti alla conclusione che non ci iscriveremo a breve. Eventualmente ci penseremo sul medio e lungo periodo, ma adesso vogliamo concentrarci sulla F1”, ha confermato a Speed Week il boss Mattia Binotto.
Intanto buone nuove arrivano sul fronte economico. Rispetto alla Mercedes che per merito dei 573 punti conquistati nel suo 2020 da record dovrà sborsare un totale di 4.482 milioni di dollari per l’iscrizione al mondiale al via il prossimo 28 marzo dal Bahrain, la Ferrari ne tirerà fuori appena 1.315.329. Una differenza non da poco che nel male (ndr. il team modenese viene da una stagione deludente e da un mediocre sesto posto tra i costruttori) può rivelarsi utile, in quanto la Casa di Maranello potrà utilizzare quelle risorse per gli aggiornamenti della monoposto.
Nel complesso la Federazione Internazionale incamera dalle dieci equipe iscritte più di 16 milioni di dollari, ovvero 13.405 milioni di euro. Una somma di peso che permette all’ente federale di finanziare tutte le attività legate alla categoria. Ricordiamo che la cifra di partenza è uguale per tutti ed è fissata 569.308 dollari.
Mercedes 4.482.898 dollari
Red Bull 2.384.737
McLaren 1.718.890
Aston Martin 1.679.053
McLaren 1.599.379
Ferrari 1.315.829
Alpha Tauri 1.178.245
Alfa Romeo 614.836
Haas 586.381
Williams 569.308
Chiara Rainis
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